Cronaca

Ma quali “felpe naziste”. Ecco la foto che deve indignarvi

Poliziotto sfregiato con un taglierino. Arrestato il pregiudicato straniero: l’accusa è di tentato omicidio

poliziotto ferito (1)

Ieri pomeriggio un agente delle volanti di Catania è stato colpito al volto da un taglierino. L’aggressore, un pregiudicato straniero, lo ha sfigurato durante un normale controllo. Medicato al Pronto Soccorso dell’ospedale Cannizzaro, l’agente è stato ricucito con cinque punti. Avrà bisogno di sette giorni di prognosi, ma è stato fortunato: il colpo di taglierino poteva rivelarsi fatale. Per questo l’immigrato, fermato poi con il taser, è stato arrestato per tentato omicidio.


La situazione è grave, sta prendendo una bruttissima piega e le Forze dell’Ordine stanno pagando un prezzo altissimo. La gente è sempre più motivata a commettere reato perché sa che non gli succederà mai nulla. Stiamo vivendo una situazione surreale per cui il poliziotto, seppur preparato, deve temere di agire per evitare avvisi di garanzia e condanne.

Ma chi ce lo fa fare, dico io!?!

So di rappresentare il pensiero dei poliziotti italiani. Noi ci confrontiamo e siamo sconfortati: siamo ai margini della società, non siamo al centro del progetto quando invece dovremmo essere il primo punto di riferimento per tutti. Indistintamente.

Sono sempre esistiti i buoni e i cattivi e sempre esisteranno: solo che in tutte le altre parti del mondo, ovunque tranne in Italia, quando interviene il poliziotto interviene la legge! Da noi invece quando interviene il poliziotto, questo già sa che se non vuole finire davanti ad un magistrato allora deve finire in ospedale… e il criminale otterrà comunque l’impunità. È assurdo, è inverosimile.

Davvero.: ma chi ce lo fa fare??

Oggi alle istituzioni interessa far vedere il poliziotto che salva il gattino a bordo strada. Per carità bellissimo, ma lo può fare chiunque. Noi non siamo assistenti sociali, non siamo un’associazione di volontariato, noi dobbiamo fare quello che gli altri non possono fare! Il poliziotto che fa il poliziotto è fascista, violento e brutale. Il poliziotto che salva il gattino finisce sulle prime pagine dei giornali.

C’è da mettersi le mani nei capelli a pensare che lo stesso poliziotto che salva il gattino domani potrebbe intervenire in una rapina operando con le tecniche per disarmare il rapinatore!

Oggi l’opinione pubblica e la politica di sinistra si stizzisce per le manette e le fascette indosso ai migranti in Albania durante la loro traduzione, ci fosse un politico o un giornalista di quell’area che abbia condannato chi ha ferito i 18 poliziotti del Reparto Mobile di Roma ieri al derby di Roma! Ci fosse qualcuno che ha condannato i delinquenti facinorosi che con la scusa del ProPal a Milano hanno massacrato i poliziotti o anche quelli che, sgomberati dal rave a Torino, hanno fracassato le ossa dei colleghi!

Mi piacerebbe sentire le parole di condanna della sig.ra Cucchi e della sig.ra Salis, perché loro si definiscono le paladini delle libertà e della giustizia contro gli abusi delle forze dell’ordine. Ma non siamo anche noi, mi chiedo, lavoratori e cittadini? Non siamo anche noi meritevoli di tutele e libertà? Io penso che noi siamo a credito con questo Paese, prima o poi, ne sono sicuro, le verità verranno tutte a galla e qualcuno dovrà chiederci scusa.

Lo so che queste parole ai più non piaceranno ma vincerà sempre la verità sul politicamente corretto, che io definisco il socialmente corrotto, un’arte demoniaca che inibisce libertà e cultura ed il popolo purtroppo ci crede pure (non tutto, grazie a Dio).

Ma se noi dovessimo davvero, per legittima fuga e timore per la nostra incolumità, non fare quel passo in più che ancora oggi facciamo, che cosa succederebbe a questo Paese? Noi con quel passo in più in avanti assicuriamo a pochi illustri carriere e permettiamo anche a chi non avrebbe da che fare il giorno di parlare, di guadagnare e di finire sulle prime pagine dei giornali… tanto basta abbinare la parola fascista a quella di poliziotto!

Se solo penso che la tiktoker De Crescenzo sta meditando di entrare in politica mentre noi poliziotti non abbiamo diritto di parola né alcuna libertà, mi chiedo quale deriva stia prendendo il nostro Paese.

Cosa succederà ora al tizio che ha massacrato il volto del collega? E, poi, lo ripagherà del danno permanente? Un trafiletto di giornale, poche parole per un fatto così grave sono il simbolo di un Paese che ha perso le sua battaglia contro la disumanità. Quando predichi la libertà senza le regole vince il disumano.

Il decreto Sicurezza è quanto mai urgente e necessario. Non è una misura per potenziare le forze dell’ordine né per permettere loro di fare tutto quello che vogliono, ma è l’inizio di un percorso molto lungo che deve portare a riprisitinare Sicurezza e Giustizia e soprattutto quel senso di umanità che si è perso in Italia.

Mi dà molto fastidio quando sento dire dalla solita gente della solita fazione politica che il decreto crea impunità tra gli agenti. Non è assolutamente una misura per tutelare il poliziotto che sbaglia: serve solo a supportare il poliziotto nella sua necessaria attività, se poi sbaglia paga come accade oggi. Né più Né meno!

Ma una domanda voglio proprio farvela: ma per voi noi veramente dobbiamo morire e basta? E quando avete bisogno di essere difesi, scortati e tutelati da chi vi fate assistere?

Onore a tutti i poliziotti italiani ed onore a chi ancora crede nella Giustizia. Sono sicuro che prima o poi la vera libertà trionferà. Ma nel frattempo, mi chiedo: quanti poliziotti dovranno ancora morire perché questo avvenga?

Andrea Cecchini – ITALIA CELERE

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).