Un vero massacro da parte dei tifosi della Lazio nel cuore di Ponte Milvio dove pochi poliziotti sono stati letteralmente assaliti da 4500/5000 tifosi ultras che con bastoni, bomboni e sassi hanno fratturato mani e piedi a ben otto agenti del Reparto Mobile di Roma.
Una violenza inaudita da parte di gente che invoca pace, libertà, onore e dignità e poi manda all’ospedale i poliziotti.
C’è un dato incontrovertibile: il politicamente corretto e il buonismo stanno disintegrando il senso di giustizia e di libertà del nostro Staro, incapace oggi ormai di educare e insegnare cosa sia giusto e cosa sbagliato. Questi delinquenti, a prescindere dalla bandiera che sventolano, devono pagare con la galera e con il portafoglio per i danni cagionati ad onesti lavoratori. Uomini sempre presenti, sempre in prima linea, sempre l’ultima ruota di questo carrozzone…. ma ormai senza un presidio di polizia non si può fare più nulla, nemmeno giocare una partita di calcio.
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Il Ministro dell’Interno intervenga anche in Aula Parlamentare e rappresenti cosa è accaduto e cosa non ha funzionato, perché evidentemente qualcosa non ha funzionato.
Speriamo solo vivamente che i fermati e gli arrestati per queste malefatte non diventino eroi e miti nazionali. Perché sono delinquenti, altro non si può dire.
Per gli ultras tutto questo è un circo. Noi invece vorremmo davvero sapere cosa c’entri tutto questo col calcio e con lo sport. Per noi poliziotti, invece, è lavoro e vorremmo si capisse che non equivale a morire per forza, senza nemmeno ricevere tutele e dignità.
Chiederemo una interpellanza parlamentare. Vogliamo sapere cosa sia accaduto. E vogliamo essere informati quanti sono stati fermati, quanti arrestati e con quale capo di imputazione. Il tutto sperando non finisca pure stavolta in una bolla di sapone, come se i poliziotti si fossero inventato tutto.
E poi aspettiamo le “condanne” di certa politica, sempre pronta ad affossare le Forze dell’Ordine e a difendere l’indifendibile.
Andrea Cecchini, 14 aprile 2025
*Segretario Italia Celere
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