Politica

Migranti, il governo dichiara lo stato di emergenza: quanto durerà

La decisione del Cdm su proposta di Musumeci: “Sbarchi aumentati del 300 per cento”

Migranti stato di emergenza

La notizia era nell’aria. Il Consiglio dei Ministri si è riunito nel pomeriggio di oggi a Palazzo Chigi ed ha varato lo stato di emergenza in relazione agli sbarchi dei migranti.

La proposta è stata presentata dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci. Lo Stato di emergenza sarà in vigore su tutto il territorio nazionale ed è stato giustificato dall’eccezione incremento dei flussi di immigrati attraverso le rotte del mediterraneo. Il governo ha stanziato cinque milioni di euro e durerà sei mesi.  “Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento – ha detto Musumeci – Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea”.

Per approfondire

In numeri in fondo parlano chiaro. Oggi il Viminale ha comunicato che nei primi tre mesi del 2023 sono sbarcati 31.292 i migranti, ovvero il quadruplo dei 7.928 sbarcati nello stesso periodo dell’anno scorso. Nei giorni scorsi a Lampedusa e sulle altre coste della Sicilia e della Calabria sono approdati 3mila immigrati, con il picco registratosi venerdì 9 aprile quando il contatore è arrivato a 1.389 in un giorno solo.

“Giudico positivamente la dichiarazione da parte del Consiglio dei ministri dello stato di emergenza sulle migrazioni – dice il governatore della Calabria Roberto Occhiuto – È giusto che il ministero dell’Interno e le istituzioni possano avere poteri speciali per affrontare e gestire un fenomeno complesso, destinato a non esaurirsi nel breve periodo e che sta mettendo a dura prova alcune Regioni del Sud, come la Calabria”. Basti pensare a Roccella Jonica. “Lo stato di emergenza consentirà a tutte le strutture dello Stato di velocizzare l’iter di alcune procedure necessarie per avere a disposizione gli strumenti indispensabili a garantire sempre e in modo strutturale la prima accoglienza per i migranti che arrivano nel nostro Paese, e dunque nella nostra Regione”.

Articolo in aggiornamento

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