Economia

Mps-Mediobanca, perché la scalata piace a Meloni (e non ai giornali)

mps mediobanca clip

Parliamo ancora della vicenda del Monte dei Paschi di Siena. Da Gedda, Giorgia Meloni ha spiegato che l’Ops lanciata su Mediobanca è una mossa di mercato: sì, è vero, ma con un piccolo dettaglio che siccome nel consiglio d’amministrazione di Mps ci sono dei rappresentanti del governo che hanno grande peso, sarà pure il mercato a decidere se andrà a buon fine, ma è ovviamente originata dalla volontà di questo esecutivo di bloccare le arroganze francesi su Generali.

Ieri il Domani, il giornale di De Benedetti, parlava di conflitto di interessi e della peggiore offerta di scalata mai vista. Però io rasserenerei tutti questi signori: se si tratta di una pessima mossa, non andrà a buon fine. Semplice. Saranno gli azionisti di Mediobanca a decidere se la scalata andrà in porto oppure no. Diverso è quello che sta succedendo in Generali, dove si sta consumando un accordo con i francesi che non passa neanche per l’assemblea e non viene approvato dagli azionisti, che anzi sono contrari. Ecco la differenza: in MpsMediobanca gli azionisti decideranno, in Generali – e in tanti altri casi – le società fanno i fatti loro senza coinvolgere ‘il popolo’. Ma in fondo è sempre lo stesso principio: il popolo non deve essere sovrano, gli azionisti non devono essere sovrani. Cuccia questa cosa la scrisse e fu geniale: le azioni non si contano, si pesano. Se io ho l’1% e sono un parvenu, non conto una ceppa. Se io non sono l’1% e faccio parte del grande salotto di Milano, quell’1% vale il doppio.

Leggi anche:

Poi c’è un’altra questione. Quella di Mps – scrive sempre il Domani – sarebbe l’offerta di una piccola banca nei confronti di un istituto più grande, con pochissimo vantaggio per gli azionisti di Mediobanca. Se così fosse, gli azionisti non accenteranno la scalata. Nessuno li obbligherà a consegnare le proprie azioni all’offerta del Monte dei Paschi di Siena.

dalla Zuppa di Porro