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No vax, Cazzola invoca le armi: “Serve il piombo”

Stiamo diventando un Paese che s’abitua a tutto. Prima il Rettore dell’Università di Siena, tal Tomaso Montanari, sminuisce le foibe. Poi l’ex deputato di Sinistra Italia secondo cui fu “doveroso” uccidere i fascisti. E adesso pure Giuliano Cazzola, esponente dei democraticissimi di +Europa, che evoca “il piombo” contro chi non osa vaccinarsi. Roba da chiodi, diceva un vecchio detto. Anche perché l’ex sindacalista ha fatto la sua sparata in diretta tv, in prima serata, senza provare evidentemente vergogna. Lo abbiamo detto e ridetto: essere critici con green pass, porsi domande sui sieri (soprattutto ai minorenni), professare la libertà di scelta sulla campagna vaccinale non significa essere No Vax. E anzi vuol dire anche dare una spallata, metaforica, a quei violenti che si permettono di prendere a cazzotti un giornalista, minacciano i televirologi star e mettono a rischio le nostre battaglie di libertà. Ma da qui ad additare come “terroristi” chi teme l’iniezione di Pfizer, Moderna o Astrazeneca ce ne passa. E sarebbe forse il caso di darsi una calmata.

Cazzola ieri sera a Stasera Italia ha invece lanciato un appello (che lui ha chiamato furbescamente “battuta”) al ministro Lamorgese affinché blocchi i no vax che paiono intenzionati a occupare una cinquantina di stazioni ferroviarie in protesta contro l’allargamento del green pass al trasporto su rotaia: “Richiami in servizio Bava Beccaris – ha detto – che sa come trattare questa gente, questi terroristi”. La citazione, benché appaia colta, non fa altro che gettare benzina sul fuoco delle polemiche in un momento in cui c’è pure chi pensa di escludere dal SSN i non vaccinati. “Uno che ha paura di farsi un vaccino perché deve bloccare le stazioni? Se lo faccia e stia buono. La ministra richiami in servizio il ‘feroce monarchico Bava che con il piombo gli affamati sfamò’“. Il riferimento è a Fiorenzo Bava Beccaris, generale italiano passato ai libri di storia per aver sedato a colpi di fucile i Moti di Milano del 1898. In sintesi: diede l’ordine ai suoi soldati di sparare sulla folla, provocando 83 morti e diversi feriti. È questo bagno di sangue che Cazzola spera di ottenere da Lamorgese? Vorrebbe vedere i soldati del generale Figliuolo ginocchio a terra puntare le armi contro la variopinta galassia no vax? Certo, dal suo punto di vista risolverebbe il “problema” della campagna contro il Covid: meno anti-vaccinisti restano in vita, prima si raggiungerà l’immunità di gregge. Ma forse appare un tantino esagerato, no? Non per Cazzola, evidentemente. Di fronte alle reprimende della conduttrice Veronica Gentili, infatti, non s’è tirato indietro. Anzi. Ha aggiunto: “Questi sono dei terroristi, non hanno nessuna scusa, non meritano nulla. Meritano la celere che li bastoni”. E fortuna che uno motti di +Europa era “restiamo umani”.

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