Abbiamo dunque il nuovo Papa, il successore di Pietro è stato eletto. Le preghiere di tutto il mondo cattolico e gli auspici di tutta l’umanità vanno dunque per papa Leone XIV. I cardinali, durante i giorni che hanno preceduto l’inizio del Conclave, hanno avuto modo non solo di conoscersi personalmente (molti, infatti, non avevano avuto modo di incontrarsi mai) ma anche di conoscere il pensiero di ognuno circa le necessità e le attuali urgenze della Chiesa: pertanto la scelta del cardinale Prevost è stata ritenuta quella più adatta per rispondere alle attese del mondo, non solo quello cattolico.
Certamente, mi sia consentita la battuta, non invidio papa Leone. Sulla sua scrivania il nuovo pontefice troverà dossier riguardanti questioni per affrontare le quali occorrono profonda sapienza di governo e grandissimo equilibrio: sapientia cordis e sapientia mentis. Chiaramente la profonda spiritualità e la vita di preghiera di papa Leone saranno un validissimo aiuto per lui che, comunque, avrà bisogno del sostegno di tutti.
Dobbiamo essere vicini al nuovo successore di Pietro: la storia millenaria della Chiesa prosegue la sua strada nei secoli sotto il suo governo. Ho apprezzato i richiami all’unità che il cardinale Re ha rivolto ai confratelli cardinali durante l’omelia della Messa pro eligendo pontifice. Bello questo invito, in quanto troppo spesso la logica tutta umana della divisione sembra far dimenticare la dimensione trascendente della vita della chiesa che è fatta da uomini ma è stata voluta da Dio. Non ce ne dobbiamo dimenticare. Va da sé che ogni cardinale ha la propria visione: tuttavia l’unità è il bene da perseguire, solo con l’unità la Chiesa può mandare un messaggio credibile alle attese dell’umanità. Non si tratta, infatti, di essere bergogliano o antibergogliano, conservatore o progressista: si tratta di avere a cuore la Chiesa con il suo Papa il cui compito primo è confermare la fede dei fratelli e custodire il depositum fidei. Ricordiamo le stupende parole dette da Gesù a Pietro nel commovente dialogo a Cesarea di Filippo: Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam; et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Ricordiamo altresì l’antico motto di sant’Ambrogio: ubi Petrus, ibi Ecclesia.
I fronti che papa Leone dovrà affrontare sono tanti: sul versante internazionale la custodia della pace, in particolare in Ucraina e in Medio Oriente, e degli equilibri tra Europa e Stati Uniti, sul versante interno dare una nuova stabilità alla Curia e ai suoi organi, con nomine che tengano conto dell’esperienza maturata negli anni di servizio alla Santa Sede e delle diverse realtà in cui la Chiesa cattolica è presente, dove essa è più o è meno numerosa.
Come cattolica pregherò intensamente per il nuovo Papa, affinché lo Spirito lo illumini e sia circondato da collaboratori validi e fedeli, un po’ come lo furono i cardinali Ratzinger e Sodano ai tempi di papa Giovanni Paolo II. Sono certa che la Chiesa sta per iniziare una delle pagine più belle della sua storia che altro non è se non storia provvidenziale di salvezza. Le parole di Gesù a Pietro sono ora rivolte a papa Leone XIV: Pasce oves meas. Auguri, Santità!
Suor Anna Monia Alfieri, 9 maggio 2025
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