Politica

Nucleare, Draghi ha un grosso problema con Putin - Seconda parte

Le tensioni Draghi-Putin

Da qualche giorno, il disagio dei fisici italiani e di molte istituzioni governative che hanno lavorato al progetto così come le rimostranze russe, sono sul tavolo del capo del Governo che sta cercando di capire come mai questa iniziativa triangolare abbia preso poi un’altra strada, tagliando fuori proprio Mosca. Certamente non può essere frutto del noto filoatlantismo di Draghi, il quale probabilmente non ne sapeva nulla, travolto com’è dai vaccini e dai fondi del Pnrr in lista d’attesa per essere spesi. Anche perché, in verità, ha molto bisogno di recuperare con Putin se vuole averlo, quanto meno in streaming, nel G20. Ma a Mosca, oltre all’affronto su “Ignitor”, ricordano ancora con disagio le dure parole di Draghi a commento delle sanzioni europee contro la Bielorussia di Alexander Lukashenko, grande amico dello zar Vladimir: “Il livello delle interferenze russe sia con le spie che sul web è diventato allarmante”. Ed anche le esternazioni contro il ‘dittatore’ turco Erdogan su cui ci ha messo una pezza definitiva il ministro degli Esteri Luigi di Maio incontrando riservatamente a New York, a margine dell’assemblea generale dell’Onu, il suo collega di Ankara.

Inoltre, non si riesce ancora a comprendere come mai l’Eni, che prospera comprando miliardi di metri cubi di gas metano dalla Russia, possa aver fatto una tale gaffe relazionale. Forse l’annuncio urbi et orbi del nuovo super magnete per la fusione nucleare voleva far passare in secondo piano alcune criticità del gruppo di San Donato, ormai in costante inseguimento dell’Enel di Francesco Starace su tutti i fronti delle energie alternative, dal fotovoltaico, alle pale eoliche passando per l’eolico marino. Questa volta, per riallacciare con Putin, a Super Mario farebbe comodo qualche dritta di Berlusconi; il professor Giavazzi, così prodigo di consigli con tutti, dovrebbe ricordargli che Vladimir andò persino a trovare il suo amico Silvio a domicilio quando era confinato ai servizi sociali e, in un clima più che familiare, si mise addirittura a tirare la pallina a Dudu. Questa volta a Draghi, al posto del solito fuoco, toccherà usare il miele per ricucire i rapporti con l’orso russo.

Luigi Bisignani per Il Tempo 26 settembre 2021

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