Politica

Obbligo, Dad, green pass: cosa non torna nel nuovo decreto - Seconda parte

Il consiglio dei ministri approva le norme anti-Covid. Una babele burocratica incomprensibile

Le folli regole per la scuola

Stenderemo, per carità di Patria, un velo pietoso sulle casistiche da “1,2,3… stella” cui dovranno abituarsi i presidi degli istituti d’Italia per gestire i casi di positività. Occorre invece sottolineare la sottile discriminazione, introdotta per decreto, tra studenti vaccinati e alunni non vaccinati. Alle medie e superiori, infatti, se in classe emergeranno 2 casi di positività, a finire in Dad saranno soltanto i ragazzi non immunizzati, quelli senza dose di richiamo o vaccinati/guariti da più di 4 mesi. Figli e figliastri del siero.

Senza dimenticare che, di fatto, la norma sfavorisce paradossalmente i giovani che erano stati più solerti nel partecipare alla campagna vaccinale: un 17enne immunizzatosi sin da questa estate è già fuori tempo massimo e le sue due dosi valgono carta straccia: in caso di due compagni di classe positivi, nonostante il ciclo vaccinale completato, dovrà studiare dietro lo schermo di un pc. Infine, i più maliziosi fanno notare un ultimo dettaglio: di fatto, pur senza dirlo, il governo sta introducendo surrettiziamente una sorta di obbligo di booster per i minorenni over 12 anni. Sintesi: se non ti fai la terza dose, vieni sbattuto in Dad.

ps: Ieri, all’uscita dal cdm, il ministro Brunetta s’è pavoneggiato per il primato italiano nell’introdurre obblighi e stringenti normative. Alla luce di quanto emerso, e delle mostruosità burocratiche introdotte, siamo sicuri sia davvero così saggio vantarsene?

Giuseppe De Lorenzo, 6 gennaio 2022

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