Il podcast di Sallusti

Panico Pd e M5S: Meloni vuole rompergli il giochino

Eleggere direttamente un Presidente del Consiglio? Non sia mai. Giorgia Meloni ha sottoposto alle opposizioni un progetto per modificare la figura e i poteri del Presidente del Consiglio. In estrema sintesi: la possibilità che gli italiani, quando chiamati alle urne, indichino il nome del premier e che quello più votato possa governare per i cinque anni della legislatura, senza possibilità di ribaltoni. In altre parole, si propone di rendere stabili i governi e permettere loro di avere un respiro alla luce del fatto che negli ultimi 15 anni si sono succeduti 8 governi e 8 premier, cioè ogni governo è durato circa un anno e mezzo soltanto.

I Pd e 5 Stelle sono usciti dal primo incontro con la premier contrariati. Questa riforma non s’ha da fare perché la Costituzione è sacra, non s’ha da fare perché questo è un golpe, perché, perché, perché. Bene, vediamo un po’ come stanno le cose.

A voler impedire agli italiani di scegliere direttamente il capo del governo c’è in prima fila Giuseppe Conte, e ci credo che lui la pensi così. In effetti lui è diventato premier non solo senza essere mai passato da una elezione, ma semplicemente vincendo un talent in un albergo di Milano organizzato da Luigi Di Maio all’indomani dell’elezione del 2018, elezioni che non aveva vinto nessuno, tanto che dovessero mettersi insieme i 5 Stelle e la Lega, cioè due partiti che si erano presentati agli elettori armati gli uni contro gli altri. Un premier non votato, insomma, confermato poi al secondo giro, il governo giallorosso, da un comico mai votato, Beppe Grillo, durante un pranzo in una trattoria romana. Ecco, per lui questo metodo privatistico è più democratico di una elezione diretta, ma andiamo avanti.

Anche il Pd, dicevamo, è contrario, e anche qui ci sono i buoni motivi. Senza mai vincere un’elezione, infatti, negli ultimi 13 anni ha nominato tre suoi primi ministri, Letta, Renzi e Gentiloni, e sostenuto tre premier mai eletti, Monti, Conte e Draghi. Ecco, adesso avete capito perché 5 Stelle e sinistre sono contrari all’elezione diretta del Presidente del Consiglio? Sono contrari perché loro sono abituati, i Presidenti del Consiglio, a farsi lì in casa, a volte in cantina, senza mai passare dalle urne, e hanno pure il coraggio di chiamarla “democrazia del popolo”.