La sinistra continua a puntare sulla linea comica, per dirla alla “Boris”. Il gruppetto di partiti d’opposizione non è d’accordo su niente: non c’è un tema in grado di mettere d’accordo i vari leader-primedonne. Anzi, tra di loro si fanno la guerra. E non parliamo dell’incompatibilità tra Matteo Renzi e Carlo Calenda, nemmeno della distanza tra il leader d’Azione e i rossoverdi Fratoianni-Bonelli. Qui si tratta dello scontro ormai totale tra Giuseppe Conte e Elly Schlein, i due frontman del presunto campo largo.
La diversità di vedute sui principali dossier è visibile a occhio nudo, ma nonostante ciò Partito Democratico e Movimento 5 Stelle provano a stare insieme. Il motivo è semplice: solo così hanno una speranza di impensierire Giorgia Meloni e il centrodestra, che per la cronaca da quasi tre anni non si discostano dalle percentuali delle politiche. Ma come fanno a stare insieme due leader che si fanno la guerra in questo modo? L’ultima umiliazione porta la firma dell’autoproclamato avvocato del popolo, che in una chiacchierata con Il Foglio ha messo in dubbio il sostegno dei dem alla loro leader.
Schlein sarà la candidata premier? “Una cosa alla volta cominciamo a unire le forze”. Le parole di Giuseppe al quotidiano diretto di Cerasa. Ed ecco il passaggio più interessante: “Mi dicono che hanno dei dubbi anche nel Pd”. Un altro modo per dire: ma siete sicuri che il Partito Democratico voglia la Schlein come antagonista della Meloni? Il Movimento ha provato a gettare acqua sul fuoco, parlando di dichiarazioni “evidentemente fraintese”, ma i rapporti tra i due non lasciano grandi speranze per un futuro roseo per la sinistra, nonostante il Pd si sia inchinato a quasi tutte le richieste dei pentastellati, spesso tradendo i valori del partito. Una coltellata alle spalle nei confronti di chi ha rinunciato alla componente centrista per tenere in piedi l’accordo giallorosso.
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Che qualcuno nel Pd stia provando a fare le scarpe alla Schlein è risaputo. Ne abbiamo parlato anche noi. La divisione in Europa ha lasciato il segno e vari esponenti di spicco – da Paola Gentiloni a Pina Picerno – sono pronti a raccogliere la sua eredità al Nazareno. Ma è altrettanto evidente che Conte stia provando da tempo a diventare il leader indiscusso della sinistra e anche in questo caso ne abbiamo già parlato: prima l’avvicinamento a piccoli passi verso il Pd, poi la scalata dall’interno. Parecchio tracotante nell’ultimo periodo, Conte non ha alcuna intenzione di recitare un ruolo da co-protagonista: lui vuole essere la stella della coalizione che sfiderà il centrodestra alle prossime politiche. E anche per questo ha subito chiarito: o il M5s o Italia Viva. Il grande sogno è il Conte ter, ma senza il guastafeste Renzi. Ma evidentemente la Schlein non lo ha ancora capito. O meglio, non lo ha visto arrivare…
Franco Lodige, 8 maggio 2025
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