Ve la ricordate l’estate militante? Sì, parliamo della trovata di Elly Schlein alla vigilia dell’estate 2023 per tentare lo scossone in un Partito Democratico uscito distrutto dalle elezioni politiche. Incontri, comizi, comparsate in tv: mesi senza sosta e ricchi di sparate su fascismo, immigrazione e dossier arcobaleno. Risultati? Nessuno, tant’è che ancora oggi i sondaggi quotano i dem alla stessa percentuale. Ma l’ex vice di Bonaccini non ha intenzione di darsi per vinta ed ecco il nuovo slogan: il maggio ostruzionista.
Dietro la nuova campagna di Schlein & Co. le assenze in Parlamento di Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti. Come riportato da Repubblica, le opposizioni avevano chiesto la partecipazione del presidente del Consiglioo del ministro dell’Economia per il dibattito in Aula sulla nuova Decisione di finanza pubblica (Dfp), che ha sostituito il Documento di economia e finanza (Def). Ma la richiesta è stata respinta. Di conseguenza, i gruppi di opposizione si preparano a mettere in atto una strategia ostruzionistica quando i lavori parlamentari riprenderanno a Montecitorio il 24 aprile. Il Pd, come il Movimento 5 Stelle, annuncia battaglia per tutto il mese di maggio, durante il quale sono attesi numerosi decreti da convertire in legge. Si prevede quindi una lunga sessione parlamentare segnata dal ricorso frequente alla fiducia.
“Non ci preoccupano solo i contenuti della Dfp, ma anche l’atteggiamento del governo, che continua a sottrarsi al confronto parlamentare su temi cruciali per il Paese” le parole di Chiara Braga, capogruppo del Partito Democratico alla Camera. La Braga ha anche evidenziato che il premier sarà comunque a Roma per rispondere al question time al Senato, sottolineando come le continue forzature nascondano difficoltà reali da parte della maggioranza nel fornire risposte concrete.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Movimento 5 Stelle. Il capogruppo Riccardo Ricciardi ha ribadito che il M5S aveva chiesto la presenza della premier o almeno del ministro Giorgetti per un confronto su un documento così strategico, soprattutto in un momento segnato da tensioni internazionali legate a dazi e riarmo. “Non avremo invece né il ministro dell’Economia né la presidente del Consiglio” la denuncia che giustifica le future piazzate.
A far infuriare le opposizioni è anche la cosiddetta “tagliola” decisa per accelerare l’approvazione del decreto sulla pubblica amministrazione: circa 200 emendamenti presentati dalle minoranze verranno infatti automaticamente esclusi dal dibattito. “È assurdo che la maggioranza scarichi sulla minoranza la responsabilità della calendarizzazione dei lavori parlamentari”, ha aggiunto Ricciardi. “Se questo è l’approccio, a maggio, con cinque o sei decreti da discutere, il M5S è pronto a fare ostruzionismo senza tregua. Davanti a un simile disprezzo per il ruolo del Parlamento, non c’è più spazio per la collaborazione”.
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Insomma, Pd, M5s e gli altri partitini di sinistra dell’opposizione sono messi male. Lo abbiamo notato dopo la missione di Meloni a Washington, un successo contestato con grande coraggio solo dai già citati, e non possiamo che notarlo ora: la soluzione a tutti i problemi è l’ostruzionismo. O meglio: la soluzione a tutti i problemi quando non si hanno proposte e idee è l’ostruzionismo. Nulla di nuovo dalle parti dei compagni, ma forse qualcuno dovrebbe porsi qualche domanda sulle continue delusioni arrivate dai sondaggi…
Franco Lodige, 18 aprile 2024
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