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L'editoriale

Sciopero, flop o successo? Ecco i dati che smentiscono Landini

Se si facesse un sondaggio tra i nostri telespettatori, ma anche tra gli italiani, chiedendo loro per che cosa si è scioperato ieri nel settore dei trasporti o nel cosiddetto settore della conoscenza, la pubblica istituzione, cosa verrebbe fuori? Io vorrei capire se gli italiani hanno capito per quale motivo effettivamente i sindacati si sono astenuti dal lavoro.

Si ha la sensazione che abbiano scioperato contro il governo, contro la manovra finanziaria, che poi era anche il titolo di questa manifestazione. Ma è esattamente questa la funzione di uno sciopero? È sopratutto: è stato così sentito da parte dei cittadini e dei lavoratori?

Ieri un sindacalista abbastanza moderato, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha detto che la precettazione fatta da Salvini, ministro dei Trasporti, peraltro sulla scorta di quanto deciso da una autority indipendente, sarebbe “squadrismo istituzionale”. Nella piazza abbiamo sentito questo, così come abbiamo sentito Landini.

Io però vi vorrei far vedere una dichiarazione importante fatta da un ex sindacalista ed ex segretario della Cgil, Sergio Cofferati, che in un’intervista del 17 novembre rivendicava la capacità del sindacato di “radunare consenso attorno alle proprie opinioni e di disporre nel caso di uno strumento forte come lo sciopero, che è l’esplicitazione della democrazia nel mondo del lavoro”. È andata davvero così?

Beh, insomma. A vedere i primi dati, quelli ufficiali dello sciopero, ad esempio nella scuola, i numeri sono piuttosto impietosi per la capacità democratica di raggiungere, diciamo, un quorum di credibilità. Solo il 2,4% dei dirigenti ha scioperato e solo il 6,5% dei docenti ha fatto lo stesso, in uno dei comparti in cui ci sono più dipendenti pubblici in Italia, cioè quello della pubblica istituzione. Non che le cose siano andate meglio nei trasporti, almeno nel settore dei treni visti i dati di percorrenza dove tutti i mezzi ad alta velocità sono riusciti ad andare “in porto”. Lo sciopero nell’alta velocità è stato pari al 5%, negli intercity 7%, sui regionali un dato più alto.

Prima di usare lo strumento dello sciopero, insomma, bisognerebbe considerare, come diceva Giuseppe Di Vittorio, che si tratta di uno strumento delicato e bisogna cercare di non abusarne, nell’interesse dei lavoratori.

Nicola Porro, dalla puntata di Stasera Italia del 17 novembre 2023

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