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Sea accelera sull’idrogeno verde e si prepara ai voli a emissioni zero

“Generatore di acqua”: basta la sola etimologia di idrogeno e il suo intimo legame con uno degli elementi base della vita sulla Terra a suggerire quanto il più leggero dei gas della tavola periodica degli elementi sia anche il carburante con maggiore carica green. Ecco perché Sea Milan Airports, la società guidata dall’AD  Armando Brunini che gestisce gli scali di Milano Linate e Milano Malpensa, investe da tempo nello sviluppo dell’idrogeno come carta vincente per il trasporto aereo. – Su questo tema così strategico per il futuro del settore SEA ha organizzato lo scorso  13 marzo a Milano, alla presenza delle istituzioni, il convegno “Idrogeno verde e aviazione. La sfida di oggi per un domani di voli a emissioni zero”.

 

Brunini: “Al settore serve il salto tecnologico”

L’AD di Sea Milan Airports, Armando Brunini

I dati lasciano pochi dubbi: i bio-carburante, quelli che nell’aviazione si chiamano Saf (acronimo di Sustainable aviation fuel), secondo gli esperti da soli non basteranno a soddisfare le crescenti necessità del comparto nel post Covid, soprattutto considerando gli stringenti obiettivi della  lotta climatica. Insomma “non esistono alternative” allo sviluppo dell’idrogeno, ha rimarcato Brunini esortando tutti gli attori coinvolti a compiere il necessario “salto tecnologico”. Il probabile punto di arrivo? In un prossimo futuro gli aerei più piccoli potrebbero vincere la forza di gravità grazie a  motori elettrici mentre quelli di dimensioni maggiori potrebbero appunto essere alimentati a idrogeno Tra i primi alla svolta c’è Sea, impegnata nel progetto di una grande hydrogen valley a Malpensa. L’anno prossimo Sea realizzerà il primo impianto per produrre idrogeno in aeroporto;  all’inizio  sarà destinato ad alimentare i mezzi di terra, ma si tratta di “una prima pietra miliare per rendere i nostri aeroporti pronti” alla transizione , ha proseguito Brunini. Un impegno che procede di pari passo con quello di colossi come Airbus,  che sempre nel corso dell’incontro promosso da Sea, ha stimato di mettere in servizio il primo aereo passeggeri a idrogeno nel 2035.

 

Volare a emissioni zero

I nuovi aeromobili a idrogeno potrebbero essere utilizzati per le tratte a corto e medio raggio, ha spiegato il presidente di Enac, Pierluigi Di Palma confutando il pregiudizio che dipinge il trasporto aereo come l’emblema dellinquinamento”. Questo non è vero, ha proseguito Di Palma e il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo, ha aggiunto come il settore aeroportuale abbia programmato  investimenti per 1,1 miliardi. Uno sforzo ingente, che permetterà di tagliare 58.000 tonnellate di CO2 all’anno. E proprio pensando alla sfida ambientale, l’intenzione di Sea è quella di fare dei propri scali degli hub intermodali per tutta la mobilità sostenibile, ha chiosato il suo chief operating officer,  Alessandro Fidato.

 

La spinta  del Pnrr

Per completare la svolta occorrono però ingenti risorse e fare gioco di squadra. Ecco perchè il governo è al lavoro per fare in modo che tra le pieghe della riforma del Patto di Stabilità ci sia maggior spazio per sviluppare la filiera dell’idrogeno, ha assicurato il ministro dellAmbiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin rimarcando come l’idrogeno rappresenti “una delle soluzioni più promettenti per la decarbonizzazione” e come il suo impiego nel trasporto aereo sia la scelta qualificante verso uno sviluppo sostenibile: “La strada e’ tracciata per il settore aeronautico”.

C’è tuttavia necessità anche di infrastrutture e quindi gli aeroporti potrebbero presto essere inseriti tra le opere del Pnrr, ha aggiunto il viceministro ai Trasporti, Galeazzo Bignami preannunciando “un tavolo per definire una politica industriale del sistema dei trasporti italiano”. Un approccio che dovrebbe passare anche dalla scelta di una differente vocazione per i diversi aeroporti, e per quello di Sea Malpensa potrebbero essere i voli cargo la migliore direttrice di sviluppo.

 

Per Sea un 2023 in crescita

L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sul business del Gruppo Sea. Malgrado le ricadute del conflitto e il caro carburante, il 2023 “si e’ aperto bene e in linea con le attese”, ha spiegato Brunini assicurando che la situazione è quasi tornata al pre-Covid.  In particolare lo scalo di Milano Linate, avendo una vocazione prevalentemente italiana e europea, è sostanzialmente in linea al 2019 mentre quello di Milano Malpensa, seppur in miglioramento costante, non ha pienamente recuperato i numeri pre Covid, poiché il traffico intercontinentale fa fatica a riprendersi a causa di situazioni estere che penalizzano il pieno ritorno alla normalità, a partire dalla guerra in Ucraina.  In ogni caso il Gruppo Sea guarda con ottimismo all’estate anche in vista della riapertura, il prossimo 31 maggio, del terminal 2 di Malpensa, rimasto chiuso a causa della crisi pandemica e che tornerà a ospitare per i voli estivi i passeggeri di easyJet.

 

 

Un momento del convegno “Idrogeno verde e aviazione. La sfida di oggi per un domani di voli a emissioni zero”, organizzato da Sea a Milano

 

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