Esteri

Trump attacca Zelensky: “Scegli: o la pace o perdi l’intero Paese”

Trump Zelensky © Sergey Novikov tramite Canva.com

Il 23 aprile 2025, Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha attaccato duramente Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, in merito al rifiuto di quest’ultimo di riconoscere la Crimea come territorio russo. Tramite un post su Truth Social, Trump ha accusato Zelensky di ostacolare le trattative di pace e di prolungare un conflitto che ha già causato migliaia di vittime. “Sono dichiarazioni incendiari come quelle di Zelensky che rendono così difficile risolvere questa guerra”, ha scritto Trump. “Non ha nulla di cui vantarsi! La situazione per l’Ucraina è disastrosa: può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese”.

Secondo il presidente Usa, “la dichiarazione rilasciata oggi da Zelensky non farà altro che prolungare il ‘campo di sterminio'”. Zelensky “si vanta sulla prima pagina del Wall Street Journal che ‘l’Ucraina non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea. Non c’è niente di cui parlare’. Questa affermazione è molto dannosa per i negoziati di pace con la Russia, dato che la Crimea è stata persa anni fa sotto gli auspici del presidente Barack Hussein Obama, e non è nemmeno un punto di discussione. Nessuno chiede a Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo, ma se la vuole, perché non hanno combattuto per ottenerla undici anni fa, quando è stata consegnata alla Russia senza sparare un colpo? L’area ospita anche, da molti anni prima della ‘consegna di Obama’, importanti basi sottomarine russe”.

Trump ci tiene a sottolineare di non avere “nulla a che fare con la Russia”, ma di avere “molto a che fare con la volontà di salvare, in media, cinquemila soldati russi e ucraini a settimana, che muoiono senza motivo”. “La dichiarazione rilasciata oggi da Zelensky – ha concluso il presidente – non farà altro che prolungare il ‘campo di sterminio’, e nessuno lo vuole! Siamo molto vicini a un accordo, ma l’uomo ‘senza carte da giocare’ dovrebbe ora, finalmente, farlo. Non vedo l’ora di poter aiutare l’Ucraina e la Russia a uscire da questo caos totale, che non sarebbe mai iniziato se fossi stato Presidente!, e nessuno lo vuole!”.

Il caso Crimea

In una fase critica dei negoziati per la pace tra Russia e Ucraina, Trump ha dichiarato che la situazione al fronte è pessima per Kiev. Ha definito la posizione di Zelensky riguardo alla Crimea “priva di carte da giocare” e ha sottolineato la disponibilità degli Stati Uniti a riconoscere la penisola come parte della Russia nel tentativo di raggiungere un cessate il fuoco. L’offerta include anche concessioni territoriali a favore della Russia, un tema che crea divisioni sia all’interno dell’Ucraina che tra gli alleati europei.

Zelensky ha ribadito fermamente che la Crimea è territorio ucraino e ha dichiarato: “Non è possibile discuterne perché questo viola la nostra Costituzione”. La posizione del presidente ucraino colloca Kiev in contrasto diretto con gli Stati Uniti, che propongono il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea come elemento centrale di una possibile intesa di pace. Intanto, esponenti del governo americano, tra cui il vicepresidente JD Vance, hanno espresso la possibilità di abbandonare i negoziati qualora non si trovino soluzioni concrete a breve termine.

I funerali di Papa Francesco: un’occasione diplomatica

Sabato 26 aprile 2025 sono previsti a Roma i funerali di Papa Francesco, un evento che vedrà la partecipazione di importanti leader mondiali, tra cui Trump e Zelensky. In questo contesto, il presidente ucraino ha manifestato interesse per un possibile incontro con Trump, dichiarando: “Siamo sempre pronti a incontrare i nostri partner degli Stati Uniti”. Parallelamente, a margine della cerimonia, potrebbero avvenire discussioni cruciali sul conflitto tra Mosca e Kiev, con l’eventuale coinvolgimento di altri leader, come il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron.

La proposta per la Crimea è solo parte di un piano complessivo che include anche la rinuncia dell’Ucraina alla Nato, garanzie economiche per la ricostruzione e la gestione di alcune aree strategiche. Nonostante queste concessioni, Kiev continua a considerare inaccettabile la rinuncia a porzioni di territorio giudicate fondamentali per il proprio futuro politico e nazionale.

Incontri mancati e tensioni europee

Un vertice internazionale previsto a Londra per discutere del conflitto è stato ridimensionato a causa dell’assenza all’ultimo minuto del Segretario di Stato americano Marco Rubio. Questa situazione evidenzia le divergenze tra alleati occidentali e Stati Uniti sulle modalità di risoluzione del conflitto. Tuttavia, i lavori per ottenere una pace avanzano, e gli incontri a Roma, accompagnati da continui contatti con la Russia, potrebbero rappresentare uno snodo cruciale nel processo negoziale.

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