Economia

La sfida del governo

Vogliono già imporre l’austerity alla Meloni

L’avvertimento del Fondo Monetario Internazionale: no politiche fiscali espansive

Giorgia Meloni (2)

Non sarà un compito facile, quello di Giorgia Meloni. Essere il primo premier donna d’Italia non l’aiuterà certo nei dossier europei, men che meno essere alla guida di una coalizione di centrodestra. Il periodo poi non è dei migliori, con la guerra in Ucraina e la crisi del gas ancora da affrontare. Lo si è capito dalle prime dichiarazioni del Fondo Monetario Internazionale, il quale oggi – oltre a certificare la recessione che verrà (ultimo regalino di Draghi uscente) ha inviato alcuni chiari messaggi al premier entrante che dovrà affrontare “un mix tossico di crescita debole e inflazione elevata”. In sintesi: no a politiche fiscali espansive, no al tetto al prezzo del gas (capito?) e no aiuti a pioggia. Tradotto: più austerity che altro.

Le ricette del Fmi

Alfred Kammer, direttore dello European Department al Fondo Monetario Internazionale, lo ha spiegato chiaramente in una intervista rilasciata a Repubblica. Partiamo dall’inflazione. Da un lato il Fmi suggerisce alle banche centrali di aumentare i tassi, così da tenere sotto controllo l’effetto inflattivo delle politiche del denaro facile sin qui mantenute dalla Banca centrale europea. Dall’altra ai governi, compreso quello italiano, chiede di “avviare il risanamento, per creare ulteriore margine in caso di nuovi shock”. “La politica fiscale non dovrebbe essere espansiva“, spiega il Fmi, e le misure “temporanee” per le famiglie dovrebbero essere “mirate a sostenere la parte vulnerabile della popolazione”. In una parola, appunto, rigidità fiscale e poco sostegno alla classe media.

L’avvertimento alla Meloni

Quando gli viene chiesto direttamente della situazione nostrana, Kammer fa notare che “il nuovo governo in Italia” deve “affrontare scelte politiche molto complesse”. Per il Fmi, Giorgia Meloni non avrà molto spazio di manovra in termini di riduzioni delle tasse. “È di fondamentale importanza – spiega – formulare la giusta politica fiscale, su questo non ci sono dubbi. A nostro avviso, ciò inizia con le politiche per affrontare i bisogni della popolazione in termini di costo della vita. In tutta Europa, e anche per quanto riguarda l’Italia, ciò significa che queste politiche dovrebbero essere temporanee e continuare ad essere mirate. Ciò è importante per generare spazio di manovra per il bilancio e consentire un ulteriore consolidamento, ed è anche importante per rispondere ai bisogni diretti delle famiglie vulnerabili”. In pratica, al netto del fatto che occorre ancora “attendere gli annunci” dell’esecutivo, di sicuro per il Fmi occorre da un lato “inasprire la politica monetaria” e dall’altro “avere una politica fiscale allineata a tale obiettivo”. Altro che riforma delle pensioni, sgravi sulle imposte e flat tax per tutti.

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