Poco più di un anno fa, Javier Milei assumeva la presidenza dell’Argentina, portando con sé una visione economica e la sua determinazione a cambiare radicalmente le sorti di un paese distrutto dal peronismo. Con il suo stile provocatorio e la famosa “motosega”, ha lanciato una serie di riforme che non solo hanno scosso il sistema, ma hanno anche mostrato la volontà di trasformare in profondità l’economia e il welfare argentini.
Le misure
Fin dai primi mesi, le politiche di Milei sono state chiare: liberalizzazioni, privatizzazioni e un severo taglio della spesa pubblica. Tra gennaio e dicembre 2024, la spesa pubblica argentina ha subito un ridimensionamento di quasi il 30 per cento. La “motosega” ha colpito in modo particolare i fondi destinati alle opere pubbliche, ai trasferimenti per le province e ai programmi sociali.
Tra le misure più significative, vi è stata l’eliminazione di ogni controllo sui prezzi degli affitti, dei carburanti, dei farmaci e delle assicurazioni sanitarie. Inoltre, sono stati aboliti numerosi obblighi burocratici e regolamenti stringenti per le imprese, con l’intento di stimolare la competitività e l’iniziativa privata.
Un altro passo della nuova “Era Milei” è stata la prima privatizzazione che ha segnato il novembre 2024, quella dell’impresa metallurgica Impsa. Questo segna solo l’inizio di un lungo percorso di privatizzazioni.
Nonostante le preoccupazioni sollevate dagli oppositori, argentini e non solo, in particolare sul possibile impatto sociale di tali politiche, i dati parlano di un’inversione di tendenza positiva. L’inflazione, che ha messo in ginocchio l’Argentina negli ultimi anni, ha cominciato a scendere a partire da settembre 2024, toccando a novembre il suo punto più basso da luglio 2020.
La ripresa
Grazie al contenimento dell’inflazione, i salari sono cresciuti ad un ritmo più veloce, segnando un +3,8 per cento su base mensile. Questo significa che i salari reali stanno recuperando terreno dopo lo shock iniziale!
Ma forse la vittoria più importante di Milei riguarda i dati sulla povertà e sull’indigenza. Dopo aver toccato un picco a inizio 2024, i tassi di povertà e indigenza hanno cominciato a scendere in modo significativo. A novembre 2024, infatti, erano già al di sotto del livello di dicembre 2023, quando Milei aveva appena assunto la presidenza.
Insomma, le politiche di Milei funzionano, l’Argentina è sulla strada della ripresa e le previsioni segnano un +5 per cento del Pil nel 2025.
Forse qualcuno si renderà conto che risolvere il problema dell’inflazione era il primo passo per tornare a crescere. Ora non ci resta che sperare che il vento della libertà, che soffia forte in Argentina, possa arrivare anche in Italia.