Politica

Il presepe “fluido” di Più Europa che imbarazza anche il mondo laico

Un presepe con due Maria e due Giuseppe, a uso e consumo puramente politico. Forse a “Più Europa” occorre una stella cometa, ma del buon senso

Più Europa presepe Natale

Un clamoroso autogol la card pubblicata il giorno di Natale da Più Europa. Un post, pubblicato sui canali social, che vuole mettere in discussione la tradizione cristiana, e l’immagine della famiglia tradizionale, che auspica l’abbandono delle tradizioni e un futuro, o presente, in cui Gesù bambino possa essere generato e accudito anche (perché no?) da genitori omosessuali.

Ecco quindi due Maria, due Giuseppe, in un post, possiamo dire, blasfemo, in cui si applica la cancel culture addirittura alla Sacra Famiglia, strumentalizzandola per una sterile battaglia di genere. Un “presepe alternativo” in cui viene sostituita la Natività a uso e consumo puramente politico.

Un autogol

Un autogol, perché dai dati risulta che il post è stato visualizzato da quasi un milione di persone, raccogliendo però solo un migliaio di like, ma soprattutto circa 4.300 tra commenti sdegnati, proteste, insulti e annunci di abbandono del partito. Cosa che è poi avvenuta.

Diciamo che nel tentativo di guadagnarsi qualche voto in più dai Lgbtq, con questo messaggio Più Europa è riuscita a offendere almeno un miliardo e mezzo di cristiani nel mondo, oltre a gettare nello sconforto anche buona parte del mondo laico italiano, il quale, pur da non credente o praticante, pone come punto fondamentale della propria etica politica il rispetto della religione cattolica e dei diversi culti, così come stabilito dalla Costituzione italiana.

Ricordiamo infatti che il presepe non è un simbolo solo religioso, ma un tradizionale rito natalizio caro a milioni di famiglie italiane anche non praticanti. Se a qualcuno disturba, può farne a meno. Ma giù le mani dai nostri riti natalizi.

La stella del buon senso

Un caso che solleva domande legittime, anzi doverose: con soggetti capaci di simili opinioni, e provocazioni, che prospettive avranno le forze politiche dell’area riformista e liberale, come Azione o Italia Viva?

Ma veramente si deve arrivare a questo per ingraziarsi una certa parte della società? È davvero necessario disprezzare la nostra religione, offendere i suoi simboli più alti, tifare per l’utero in affitto e propugnare uno scientismo dogmatico e pericoloso? Forse occorre loro una stella cometa, ma del buon senso. 

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