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Sardine in barile: in piazza contro la violenza ma invitano i sostenitori di Hamas

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Ormai sappiamo tutti chi sono Nibras Asfa e suo marito Sulaiman Hijazi, due sardine scese in piazza a Roma, di fede musulmana, diventate famose dopo che Nibras ha parlato dal palco di Piazza San Giovanni, ergendosi all’anti-Meloni “de voi artri”. Diciamo “de voi artri” e non “de noi artri” – come invece si direbbe a Roma – perché, molto sinceramente, coloro che pretendono di andare in piazza in nome della libertà, una “paladina delle libertà civili” velatissima se la possono anche tenere stretta.

Detto questo, sappiamo anche per cosa la coppietta Nibras-Sulaiman è disponibile a manifestare: è disponibile a manifestare contro Salvini, contro gli elettori della Lega (che, a detta di Nibras Asfa, “fanno pena”) e contro Giorgia Meloni che, come ha fatto notare la stessa leader di Fratelli d’Italia, non può vantarsi liberamente di essere cristiana, mentre alla Nibras nessuno fa notare che, se tanto ci dà tanto, allora ci sarebbe veramente ben poco da vantarsi nel predicare forme di Islam integrale… Sappiamo anche che Nibras e Sulaiman sono disponibili a manifestare per la Costituzione italiana, effettivamente preziosa, il cui valore a quanto pare può essere sfruttato liberamente anche da chi, nei fatti, le libertà civili che la Costituzione tutela le usano unicamente quando sono comode ad attaccare gli avversari politici…

Ora: se sappiamo per cosa Nibras e Sulaiman sono disponibili a manifestare, possiamo anche ipotizzare per cosa i due non sarebbero mai disponibili a scendere in piazza. Né Nibras né Sulaiman scenderebbero in piazza per manifestare contro Erdogan o contro l’emiro del Qatar, coloro che oggi nel mondo rappresentano i leader per eccellenza, e principali finanziatori, della Fratellanza Musulmana. Nella Fratellanza rientra anche l’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese onlus (ABSPP), con la quale il “predicatore di pace” Sulaiman Hijazi collabora, che fa parte della cosiddetta Union of Good (Unione del Bene), considerata dal servizio segreto interno israeliano (lo Shabak) parte del network di Hamas nel mondo. Un network di oltre 50 “associazioni caritatevoli” gestito dall’Imam egiziano trasferito in Qatar, Yusuf al Qaradawi, noto per il suo antisemitismo e per aver predicato, nel 2002, addirittura la conquista di Roma. Non è certo un caso che proprio la ABSPP abbia come simbolo una mappa della “Palestina” che si sovrappone completamente allo Stato di Israele, come se quest’ultimo non esistesse o fosse cancellato, e che tra le sue attività ci sia l’invio di denaro alle famiglie dei “martiri” palestinesi, i terroristi kamikaze. Non è neanche un caso che il presidente della ABSPP, Mohammad Hannoun, noto per aver partecipato alla prima Freedom Flotilla per Gaza, sia ripreso in diverse fotografie con esponenti di vertice di Hamas e solo pochi giorni fa festeggiava sul suo profilo Facebook l’anniversario di nascita del movimento.

Dunque, sospettiamo che né Nibras né Sulaiman scenderebbero in piazza in favore delle libertà civili in Turchia, del popolo curdo e contro i costanti attacchi di Erdogan all’Occidente. Non scenderebbero in piazza per manifestare solidarietà ai civili israeliani, costantemente attaccati dai missili provenienti da Gaza e lanciati indiscriminatamente contro scuole, abitazioni civili e ospedali israeliani. Né Nibras né Sulaiman, crediamo, scenderebbero in piazza per tutti quei cittadini di Gaza che, ormai da anni, sono amministrati da un gruppo terroristico, Hamas, che le due sardine islamiche chiamano il “nostro movimento della Resistenza” e che nega le stesse libertà civili difese, a parole, in Piazza San Giovanni. Infine, pensiamo che la velatissima Nibras difficilmente scenderebbe in piazza con il marito per manifestare solidarietà a tutte quelle coraggiose ragazze iraniane che, in questi mesi, sono finite in carcere per aver rifiutato di indossare il velo.

Non sosteniamo che Nibras e Sulaiman non scenderebbero in piazza per tutte le cause sopra elencate perché siamo prevenuti nei loro confronti, ma semplicemente perché – per quanto oggi mascherata sotto la bandiera della Costituzione – l’ideologia islamista in cui credono viaggia esattamente dalla parte opposta. La risposta è no, quindi, non scenderebbero in piazza per tutte le cause suddette e d’altronde non lo hanno mai fatto. Resta infine da capire come mai le sardine, che a loro dire hanno deciso di scendere in piazza contro chi non si è alzato ad applaudire Liliana Segre in Senato, invitino a parlare sul loro palco i sostenitori di Hamas, un’organizzazione terroristica che vorrebbe cancellare Israele dalla faccia della terra.

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