Prima Conte che smentisce Lamorgese, poi Borrelli che ipotizza il prolungamento del lockdown fino a maggio senza coordinarsi con il governo. La situazione non è cambiata. Nonostante i tanti incidenti comunicativi delle scorse settimane, l’Esecutivo continua a mandare messaggi contrastanti che generano confusione e panico in un susseguirsi di gaffe, smentite e controsmentite.
Partiamo dal pasticcio sull’ora d’aria per i bambini. Lo scorso 31 marzo il Viminale invia una circolare ai prefetti che prevede la possibilità di uscire per una passeggiata con i minori:
“È da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori purché in prossimità della propria abitazione”.
Dunque un evidente sì all’ora d’aria. Un sì smentito seccamente dal premier nella conferenza stampa del primo aprile:
“Noi non abbiamo affatto autorizzato – c’è stata questa circolare interpretativa del Viminale del 31 marzo – non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio con i bambini. Questo lo vorrei chiarire, in fase di interpretazione, abbiamo semplicemente detto che se ci sono dei bambini e figli minori, quando un genitore va a fare la spesa, siccome i bambini sono gli unici che non possono uscire, si può consentire anche l’accompagno di un bambino. Ma questo non deve essere l’occasione per il genitore di andare a spasso”.
Una netta retromarcia rispetto alla circolare del Ministero degli interni che sosteneva l’esatto contrario, cioè che fosse consentita la passeggiata con i bambini. Un cortocircuito istituzionale pericoloso che testimonia l’assenza di coordinamento tra Palazzo Chigi e il Viminale, ma anche le contraddizioni interpretative delle tante norme promulgate negli ultimi giorni. Insomma, tanti provvedimenti e pochissima chiarezza, visto l’intervento a gamba tesa del premier a rovesciare il contenuto della circolare del giorno precedente.
Ancor più clamorosa, però, è l’uscita di Borrelli venerdì scorso. Il capo della Protezione civile in un’intervista radiofonica ha infatti sostenuto che il lockdown potrebbe durare fino a maggio. Senza un preventivo accordo con gli esponenti del governo, a quanto pare, Borrelli ha scavalcato Conte che lo aveva prolungato solo fino al 13 aprile. Un altro scivolone che testimonia la totale assenza di dialogo tra le autorità che dovrebbero gestire in modo ordinato l’emergenza.
Ancora una volta la comunicazione istituzionale risulta pasticciata e contraddittoria. Dopo quasi un mese di quarantena gli italiani non sanno quando potranno tornare a godere delle loro libertà e sono loro malgrado vittime degli errori e dell’incapacità dell’Esecutivo. Un Esecutivo che non riesce a trovare una strategia efficace per far conoscere i propri provvedimenti.
Le contraddizioni di questi giorni segnalano un caos da non sottovalutare. Le continue conferenze stampa di Conte, le avventurose dichiarazioni di Borrelli e le interviste di altri esponenti del governo sono pericolose. L’assenza di una cabina di regia solida potrebbe generare ulteriori difficoltà nel superamento della crisi sanitaria. Senza dimenticare il malcontento che continua a covare e che potrebbe crescere sfociando in disordini di piazza.