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Tre generazioni di politici allo specchio delle loro stesse parole

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Su queste bellissime pagine di pensieri in libertà ho più volte espresso in questi anni la mia teoria sui danni gravissimi derivati dalla morte dei partiti tradizionali e sulla stortura costituzionale di quelle formazioni che dei partiti hanno preso il posto, senza tuttavia averne colmato il vuoto e, men che mai, senza averne corretto i difetti. Certo, ciò accade principalmente per la modestissima caratura di tanti politici, ma il risultato è quello. Per non ripetermi inutilmente, mi limiterò oggi a sottoporre al vostro giudizio alcune citazioni famose di grandi politici del passato, alternandole con altrettanto celebri affermazioni dei rappresentanti più in vista della scena politica attuale. Se ne traggano le conclusioni opportune e, magari, ciò aiuti a formare un giudizio personale sulla diversa caratura di due, in qualche caso anche tre, generazioni di politici.

“Crisi è quel momento in cui il vecchio muore ed il nuovo stenta a nascere.” (Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere, 1934-1935)

“Dopo il tacchino sul tetto, la mucca in corridoio e il giaguaro da smacchiare, in 5 anni completo lo zoo.”
(Pierluigi Bersani, intervista a “L’Espresso“ 18.2.2013)

“Certe nostre colleghe vogliono far passare per servizio del prossimo quel che in noi uomini è chiamata sfrenata ambizione. Di questa storia dei talenti, spesi o sotterrati, si possono dare troppe versioni.” (Giulio Andreotti, da “Il potere logora ma è meglio non perderlo”, BUR, 1990)

“Fino a ieri migliaia di studentesse e studenti facevano didattica sugli stessi banchi dei nonni. Questa squadra lascia in eredità alla scuola nuovi arredi, dopo anni di immobilismo.  Le chiacchiere passano. I fatti restano.” (ministro Lucia Azzolina – a proposito dei banchi con le rotelle – da un suo post su Facebook del 4 dicembre 2020)

“Il Governo ha due doveri, quello di mantenere l’ordine pubblico a qualunque costo ed in qualunque occasione e quello di garantire nel modo il più assoluto la libertà di lavoro.“ (Giovanni Giolitti da “Discorsi parlamentari di Giovanni Giolitti”, vol. II, 30 aprile 1901)

“Andiamo a ricreare una situazione di scompiglio così come all’inizio del secolo. Il millennio è alle porte, e il Movimento 5 Stelle è il paladino dell’ordine e del dis-ordine. Basta con le vecchie cianfrusaglie rapportabili all’essenza di un’innata centrifuga di bontà, beltà e triumvirato, adesso è il tempo della rivincita dei rapportabili uomini con la testa sopra le spalle.” (Beppe Grillo, da un’intervista a Centonove, 14 gennaio 2013)

“Vedo che molti professori e gran dottori s’industriano a spiegarci con le buone e qualche volta con le cattive cosa dobbiamo fare e cosa non dobbiamo fare. Noi li ascoltiamo (o ci sforziamo di farlo) in rispettoso silenzio anche quando ci indicano le strade sbagliate, poi ci preoccupiamo di decidere con la testa nostra.” (Bettino Craxi, “Discorsi Parlamentari 1969-1983”, Laterza, 2007)

“Avevamo predisposto la zona rossa ma avevamo un dubbio – ha proseguito – con una situazione compromessa che senso ha istituire la zona rossa solo per due comuni? Con me alla Protezione civile c’era anche il segretario generale della presidenza del Consiglio. Da quel dialogo parte un supplemento di riflessione del Cts, che la mattina del 6 dispone dei dati aggiornati del 5. A quel punto li lascio liberi di valutare: loro si convincono che sia necessario adottare misure più restrittive.” (presidente del Consiglio Giuseppe Conte, conferenza Stampa del 6 agosto 2020)

“La monarchia non è mai un partito. È un istituto mistico, irrazionale, capace di suscitare negli uomini, sudditi e principi, incredibili volontà di sacrificio… Non deve essere costretta a difendersi giorno per giorno dalle insidie e dalle accuse. Deve essere un simbolo caro o non è nulla.” (Umberto II di Savoia, da Domenico Bartoli “Da Vittorio Emanuele a Gronchi”, Longanesi, 1961

“Oggi sono un cittadino della Repubblica italiana, ho dei doveri ma anche il diritto di essere eleggibile. Non vedo perché non potrei candidarmi: amo la mia patria, sono giovane e ho delle idee.” (Emanuele Filiberto di Savoia, conferenza stampa di presentazione della sua candidatura nell’Udc, 28 aprile 2009)

“In Italia i ministri non sono scelti perché persone competenti nell’agricoltura, nei lavori pubblici, nelle finanze, nelle poste e telegrafi, bensì perché piemontesi, liguri, lombardi, toscani, siciliani, abruzzesi, o perché appartenenti al gruppo a, b, c. Si è ministri non per quel che si è fatto, ma per il dialetto che si capisce, per il gergo…” (Giuseppe Prezzolini, da “Codice della vita italiana” ed. Robin, 2013)

“È come se domani mattina andassi in tribunale, presentassi 20 esposti contro Renzi, lo iscrivessero nel registro degli indagati, verrei in questa piazza, lo urlerei.” (ministro Luigi Di Maio, da un comizio del Movimento 5 Stelle, 16 novembre 2017)

E si potrebbe andare avanti per ore, ma sembrerebbe di maramaldeggiare…

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