Economia

BYD, il piano della Cina per invaderci con le auto elettriche

L’azienda ha rivoluzionato il suo approccio nel Vecchio Continente ed è pronta a sbaragliare la concorrenza

byd © Nikada tramite Canva.com

Da promessa asiatica a realtà in trasformazione, BYD – il gigante cinese dei veicoli elettrici – rivede radicalmente il proprio approccio al mercato europeo e punta alla conquista del Vecchio Continente. Dopo un inizio segnato da eccessivo ottimismo e da un’evidente sottovalutazione delle complessità del contesto locale, la casa automobilistica ha avviato una profonda ristrutturazione delle sue operazioni in Europa. A riportarlo è un’inchiesta firmata Reuters, che evidenzia come la svolta sia passata per un cambio di strategia e, soprattutto, per una nuova governance affidata a figure chiave provenienti dall’industria automobilistica europea.

Il momento decisivo è arrivato lo scorso dicembre, quando BYD ha annunciato l’integrazione dei modelli ibridi plug-in nella propria offerta europea, segnando un netto allontanamento dall’originaria filosofia full electric. Una decisione maturata anche grazie al contributo di Alfredo Altavilla, ex dirigente di Fiat-Chrysler, oggi consulente speciale del gruppo per l’Europa. “Wang Chuanfu ha compreso subito la necessità di un cambiamento” ha dichiarato Altavilla, riferendosi al fondatore di BYD: “Ogni nuovo modello, d’ora in avanti, sarà sviluppato in doppia configurazione: elettrico e ibrido. Non si può imporre la transizione ecologica, bisogna accompagnare i clienti, passo dopo passo”.

Le prime ambizioni di BYD in Europa – secondo le fonti vicine all’azienda – erano fondate su proiezioni che si sono rivelate ben poco aderenti alla realtà. La previsione del precedente responsabile europeo, Michael Shu, era quella di raggiungere una quota di mercato del 5% prima ancora dell’inaugurazione del nuovo impianto produttivo in Ungheria. A fine 2024, però, la penetrazione di BYD si è fermata al 2,8 per cento, con circa 57 mila unità vendute: un dato significativo, ma distante dalle aspettative.

Per correggere la rotta, BYD ha investito nel capitale umano, affidandosi a una campagna di reclutamento senza precedenti. Obiettivo: attrarre dirigenti europei con esperienza sul campo, capaci di leggere le dinamiche dei singoli mercati. Tra i nomi di spicco figurano Maria Grazia Davino, incaricata di presidiare la Germania e l’Europa centrale, Alessandro Grosso per l’Italia e Alberto De Aza per la Spagna. Tutti manager provenienti da Stellantis, tanto che una fonte interna al gruppo ha ammesso: “Non eravamo affatto contenti di perderli”.

A guidare questa nuova fase è oggi Stella Li, vice presidente globale di BYD, che ha assunto la direzione della regione europea al posto di Michael Shu. La sua presenza sul territorio è un segnale chiaro: la casa madre cinese crede nel potenziale del mercato europeo, ma sa di dover procedere con maggior cautela. Il caso BYD è emblematico delle sfide che attendono le aziende cinesi nel confronto con i mercati occidentali. Non basta proporre tecnologie avanzate a prezzi competitivi: servono capacità di adattamento, sensibilità culturale e una rete di distribuzione radicata sul territorio. In questo senso, il cambio di passo del colosso di Shenzhen potrebbe rappresentare un nuovo inizio. Con una governance più europea e un’offerta commerciale rimodulata sulle reali esigenze dei consumatori, BYD punta ora a riguadagnare terreno. E, forse, a riscrivere la sua storia nel cuore dell’industria automobilistica mondiale.

Leggi anche:

L’urgenza di BYD di crescere in Europa deriva in parte dal suo record di vendite in Cina, che sono aumentate esponenzialmente dal 2020 ad oggi, raggiungendo i 4,2 milioni di veicoli nel 2024. La casa ha superato Tesla lo scorso anno come primo venditore mondiale di veicoli elettrici ed è ora il sesto produttore automobilistico globale. L’Europa è nel mirino da tempo, dicevamo, ma ora i primi segnali del rilancio nel continente sono evidenti: le vendite in Europa, Regno Unito incluso, sono più che triplicate nel primo trimestre del 2025, raggiungendo oltre 37.000 veicoli, rispetto alle circa 8.500 del primo trimestre del 2024.

Franco Lodige, 23 aprile 2024

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).