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Camionisti, prof, avvocati: chi si batte ancora contro il green pass

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La certificazione verde continua a generare malcontento ed il dissenso da parte dei cittadini aumenta giorno dopo giorno. Le forme di protesta sono state numerose e diverse tra loro. Dalle manifestazioni di piazza, alle dimissioni da incarichi di lavoro, dagli appelli di professori universitari agli avvocati, dai camionisti ai liberi cittadini. Oggi proviamo ad offrire una breve sintesi delle contestazioni al “lasciapassare”.

Tra le prime manifestazioni significative ricordiamo quella del 28 luglio a Roma presso piazza del Popolo, dove un comitato composto da liberi cittadini organizzò una fiaccolata per sostenere la piena libertà di scelta in materia sanitaria. A sostegno scesero in campo diversi esponenti provenienti dal mondo della cultura e della politica. Citiamo alcuni nomi: Armando Siri, Vittorio Sgarbi, Gianluigi Paragone, Antonio Maria Rinaldi, Paolo Becchi e tanti altri. Nonostante le proteste, successivamente viene introdotto il “super green pass”. Tra le varie cose il provvedimento inserisce a partire dal prossimo 15 ottobre 2021 l’obbligo per tutti i lavoratori del settore pubblico e privato di esibire la certificazione verde per poter accedere sul proprio luogo di lavoro.

Da qui nascono nuove forme di proteste che hanno portato alcuni professionisti a dimettersi dal posto di lavoro, citiamo ad esempio quella di Stefano Leoni, docente al Conservatorio Giuseppe Verdi, Francesca Del Santo, ormai ex professoressa di  biologia a Salice, in Provincia di Pordenone, Andrea Camperio Ciani, docente ordinario all’Università degli studi di Padova per le cattedre di Etologia, Psicobiologia e Psicologia evoluzionistica, Fabrizio Masucci, presidente e direttore della Cappella Sansevero a Napoli, Leonardo Rebonato direttore artistico di Hostaria Verona ecc.

Tra le ultime forme di protesta troviamo quella del professor Matteo Barale che ha scelto di fare lezione all’aperto, per lanciare così un segnale, ritrovandosi lentamente circondato da conoscenti e studenti, schierati al suo fianco in questa sua singolare manifestazione di libertà individuale. Recente anche la particolare opposizione di Riccardo Szumski, primo cittadino di Santa Lucia di Piave, paese di novemila abitanti in provincia di Treviso che per ovviare agli obblighi del decreto legge, che dal 15 ottobre impone la certificazione verde in tutti i luoghi di lavoro, ha iniziato a lavorare in un gazebo fatto allestire accanto alla sede del Comune.

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