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Dalla “fase operativa” a Trump: cosa ha deciso la “coalizione dei volenterosi”

Zelensky: “Putin mente su Kursk e tregua”. Presente anche Giorgia Meloni: no a eventuali operazioni militari sul terreno

volenterosi

La “coalizione dei volenterosi”. Così è stato ribattezzato il gruppo di 26 Paesi, più Nato e Ue, che si sono riuniti nella videoconferenza voluta dal primo ministro britannico Keir Starmer. Tanti gli interventi – da Starmer al presidente francese Emmanuel Macron, passando per il segretario generale dell’Alleanza Atlantica Mark Rutte e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – per mettere a punto il piano di azione a sostegno di Kiev.

Uno dei punti più importanti riguarda la fase due, ossia la “fase operativa” per garantire la pace in Ucraina. Nel corso del suo intervento, Starmer ha ribadito che gli sforzi di coloro che sostengono l’Ucraina devono continuare, compreso il mantenimento del “flusso di aiuti militari” e il proseguimento delle sanzioni per “indebolire la macchina da guerra di Putin e portarlo al tavolo”. Per il premier britannico è arrivato il momento di “accelerare il lavoro pratico” necessario per arrivare a un accordo di pace: “Questo è il momento di continuare a guidare verso il risultato che vogliamo vedere: porre fine alle uccisioni, una pace giusta e duratura in Ucraina e una sicurezza duratura per tutti noi”

Per Starmer gli alleati dell’Ucraina non possono aspettare che il presidente russo Vladimir Putin si sieda al tavolo della pace per avviare “discussioni serie”: “Noi dobbiamo guardare avanti e avanzare preparandoci a una pace che sia sicura e possa durare. Il che significa rafforzare la difesa dell’Ucraina ma anche essere noi stessi pronti a difendere un eventuale accordo attraverso lo strumento di una coalizione dei volenterosi”. Uno dei primi passi della coalizione di volenterosi potrebbe essere il rafforzamento delle sanzioni nei confronti di Mosca: “Accelereremo il nostro supporto militare, rafforzeremo le nostre sanzioni sulle entrate della Russia e continueremo a esplorare tutte le vie legali per garantire che la Russia paghi per il danno che ha arrecato all’Ucraina”.

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Un altro passaggio significativo riguarda gli Usa. Starmer ha precisato che qualsiasi piano di pace per l’Ucraina dovrà essere portato avanti “in collaborazione” con Donald Trump. Soffermandosi sull’ipotetica rete di sicurezza a stelle e strisce, il premier britannico ha ribadito che la posizione degli Stati Uniti “non è cambiata”. “Sono stato chiaro: questo deve essere fatto in collaborazione con gli Stati Uniti. Come penso sappiate, parliamo quotidianamente con gli Usa. Quindi la posizione sulla necessità di farlo in collaborazione con gli Stati Uniti non è cambiata. Ed è per questo che stiamo discutendo nel dettaglio”. “Ovviamente parliamo ogni giorno con gli Stati Uniti su cosa accadrà in seguito” ha aggiunto Starmer: “Ho ben chiaro che il Presidente Trump è assolutamente impegnato per una pace duratura che è necessaria in Ucraina e tutto ciò che sta facendo è orientato a questo scopo”.

Alla videoconferenza dei “volenterosi” ha partecipato anche il primo ministro Giorgia Meloni, che ha ribadito l’intenzione dell’Italia di continuare a collaborare con i partner europei, occidentali e gli Stati Uniti, per elaborare garanzie di sicurezza credibili ed efficaci. Tuttavia, ha precisato che Roma non prevede di partecipare a eventuali operazioni militari sul terreno.

“La nostra posizione sull’accordo per un cessate il fuoco in Ucraina resta ferma: sosteniamo pienamente l’iniziativa. Ora spetta alla Russia dimostrare la propria disponibilità a sostenere una tregua che possa condurre a una pace giusta e duratura”. Con queste parole la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito il suo impegno durante il vertice in corso a Londra con i leader della “coalizione dei volenterosi”. L’ex ministro della Difesa di Berlino ha inoltre espresso gratitudine a Starmer per aver ospitato l’incontro. “Nel frattempo”, ha aggiunto la presidente, “continueremo a rafforzare l’Ucraina e le sue forze armate, seguendo la nostra strategia del ‘porcospino’. Al contempo, intensificheremo gli sforzi per la difesa dell’Europa attraverso il programma ReArm Europe, con un aumento della spesa per la difesa”.

Dal canto suo, Zelensky ha dichiarato che è necessario esercitare una “forte pressione” sulla Russia fino a quando non dimostrerà una reale volontà di pace. “Putin sta mentendo a tutti riguardo alla situazione sul campo, in particolare su quanto sta accadendo nella regione del Kursk, dove le forze ucraine continuano le loro operazioni”, ha scritto in un post su X: “Le nostre truppe hanno anche stabilizzato la situazione sul fronte di Donetsk, specialmente a Pokrovsk”. Il leader di Kievha poi aggiunto che Putin sta falsificando anche la questione del cessate il fuoco, definendo “troppo complicato” un eventuale accordo. “In realtà, tutto può essere gestito, ne abbiamo parlato con gli americani”, ha spiegato, “la verità è che Putin ha già esteso la guerra per quasi una settimana dopo i colloqui di Gedda e continuerà a farlo”. Infine, il presidente ucraino ha ribadito che la pace è possibile, “quando lavoriamo insieme per la pace, per garanzie di sicurezza e per evitare che l’aggressore ottenga qualcosa da questa guerra”.

Franco Lodige, 15 marzo 2025

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