Società

Delirio femminista di Concita: “Lady Soumahoro come la Ferragni”

Su Repubblica due pagine in difesa di Liliane Murekatete. Nulla di male se non fosse per le motivazioni…

Incredibile il pezzo di Concita De Gregorio. Certo, da lei ci suò aspettare di tutto. Ma oggi mi ha sorpreso. Due pagine – le stesse che Repubblica dedica all’intera vicenda delle mazzette dal Qatar all’Euro Parlamento – per spiegare perché lei difende lady Soumahoro.

Chiariamo: ci sta la difesa. Sono garantista ed è normale avere posizioni diverse. Il problema sono le motivazioni. La quale, mi pare, vive in un altro mondo. E vi dico il perché. Il pezzo inizia con una captatio benevolentiae piuttosto incomprensibile. Va be’, poco importa. La cosa incredibile, infatti, arriva subito dopo con il paragone tra lady Soumahoro e Chiara Ferragni: entrambe, per Concita, hanno fatto business con la loro immagine e il loro corpo. Roba dell’altro mondo! Veramente Concita pensa che le accuse a lady Soumahoro di questi giorni sono dovute alle zinne di fuori?

Per appreondire:

 

No, nessuno si è indignato per le foto sexy della Soumahoro. Ma vallo a spiegare a Concita che scrive: “Ferragni, quest’estate al centro di una piccola polemica perché nelle foto aveva — cito — “le stelline sulle tettine”, cioè si fotografava in mutande come è liberissima di fare, nella vita ha messo il suo corpo da Barbie al servizio della sua personale impresa.”

Una scemenza. Sì, perché la questione è semplice. Liliane Murekatete, quella che ha sposato il signore che si è presentato in Parlamento con gli stivali infangati, avrebbe dovuto tutelare i braccianti e combattere il caporalato. Invece si è fottuta milioni di euro. Il punto è la cattiva gestione della propria cooperativa con il mancato pagamento del fisco, degli operai, dei propri dipendenti, dell’Inps, dell’Irpef, dell’Ires ecc. Alla faccia della sinistra che ce la mena un giorno sì e un altro pure con l’evasione!

Insomma, cara Concita, le foto con le zinne di fuori non c’entrano nulla con le critiche mosse a lady Soumahoro e al suo clan. Non ci voleva tanto a capire, tantomeno servivano due pagine.

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