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La Germania piccona la BCE e l’Unione Europea e riapre la corsa dello spread

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“Basta aiuti alle banche dei Paesi indebitati del sud Europa”.

Il presidente della Bundesbank Joachim Nagel si è opposto alla promessa della Banca centrale europea di un nuovo sostegno ai Paesi deboli del sud Europa tra cui c’è anche l’italia. Nagel che ha detto la sua in una riunione convocata d’urgenza ha aperto di nuovo il fronte nord-sud ed un rischio di periolo sul BTP del nostro paese.

 

UNA RIUNIONE VIRTUALE PER UNA DECISIONE DI FORZA

La riunione virtuale è stata convocata con solo poche ore di preavviso, il che significa che i governatori hanno avuto poco tempo per rivedere i documenti preparatori e non tutti hanno potuto partecipare. All’uscita bocche abbastanza cucite. Dalla Lagarde e da Nagel neanche i comnmenti ed i saluti di rito. Vince la Lagarde, ma la spaccatura è ormai aperta ed all’orizzonte si addensano nubi minacciose sul Vecchio continente.

Il piano avrebbe previsto l’acquisto di più obbligazioni da paesi carichi di debiti proprio per ruiscire a tenere sottocontrollo spread e tassi d’interesse. Ma Nagel non è d’accordo con tale decisione, sostenendo che l’attenzione della BCE dovrebbe invece essere concentrata sulla lotta all’inflazione elevata.

Nagel è stato messo sotto pressione in patria a causa del tasso di inflazione più alto dagli anni ’70 e della percezione che la politica della BCE fosse progettata per sostenere stati indebitati come l’Italia e la Grecia piuttosto che tenere sotto controllo i prezzi.

È probabile che il nuovo strumento per acquistare più obbligazioni dell’Europa meridionale abbia condizioni, come il fatto che il debito di un paese sia ritenuto sostenibile dalla BCE o che sia conforme alle regole fiscali e alle raccomandazioni economiche della Commissione europea.

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