Educazione finanziaria

Come investire nel 2024, quanto renderanno obbligazioni e titoli di Stato

Londra e mercati emergenti in testa. E il Mef prepara altre emissioni del Btp Valore

Chi ha investito sul reddito fisso quest’anno ha dovuto sopportare una grande volatilità, innescata dai continui rialzi ai tassi di interesse con cui le banche centrali hanno cercato di domare l’inflazione in Europa così come negli Stati Uniti.

Dopo aver visto che cosa potrebbe accadere alle quotazioni di oro e petrolio, procediamo allora con la nostra mini-guida alle Borse nel 2024 analizzando come potrebbe essere l’anno nuovo per i Titoli di Stato e le obbligazioni emesse dalle società più solide. Anche in questo caso ci basiamo su alcuni dei più recenti studi diffusi dalle case di investimento.

Un appuntamento, quello dell’anno nuovo, che si presenta cruciale anche per il nostro Paese che dovrà collocare 340-360 miliardi di Btp e altri titoli a medio lungo termine per gestire il macigno del debito pubblico, dopo l’ok al nuovo Patto di Stabilità europeo e il no del Parlamento alla ratifica del Mes.

La sfida per il ministero dell’Economia è più o meno in linea con quanto fatto quest’anno, che ha visto una raccolta di 516 miliardi, di cui 360 appunto in titoli a medio lungo termine e il resto in Bot. Di certo, come ha anticipato il stesso dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti, tornerà anche il Btp Valore: è il titolo governativo italiano riservato ai piccoli risparmiatori, a cui riconosce anche un “premio fedeltà”, che ha riscosso il tutto esaurito nelle due emissioni svoltesi del 2023 con una raccolta complessiva vicina ai 35 miliardi.

Osserviamo ora il mercato del reddito fisso da un punto di vista globale. Il quadro dovrebbe normalizzarsi, con la Bce e la Fed pronte ad allentare la stretta monetaria per cercare di evitare che l’economia europea e americana si vadano a schiantare verso la recessione. Certo Usa, Ue e Cina non brilleranno per il loro Pil, ma la crescita a livello globale – secondo gli analisti – dovrebbe comunque restare attorno al 2,3%, sostenuta da quella dei Paesi emergenti.

Poste queste premesse il gruppo Pictet, che allo scorso 30 giugno aveva un patrimonio gestito e amministrato prossimo ai 650 miliardi di euro, pensa che le obbligazioni governative del Regno Unito e degli Stati Uniti dovrebbero sovraperformare le omologhe dei mercati sviluppati.

Fonte: Pictet

 

Ma a vincere la gare dei rendimenti saranno le obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti, che potrebbero pagare anche più del 12% in dollari. Tale stima incorpora l’attesa che nel 2024 il biglietto verde si indebolirà in media di oltre il 4% rispetto alle altre principali valute. E anche il debito dei mercati emergenti denominato in dollari dovrebbe battere il mercato, dato che il suo rendimento attuale si attesta al 9%.

Rendimenti anemici invece per i titoli di Stato svizzeri (che dovrebbero pagare poco più dell’1%) e forse andrà anche peggio per quelli del Giappone, che potrebbero riservare perdite di capitale.

Naturalmente anche nel caso dei titoli di Stato e più in generale dei bond a comandare è la curva del rischio-rendimento. In pratica, per puntare all’obiettivo di un guadagno più alto, occorre essere disposti a rischiare di più. E quindi accettare la possibilità di perdere il proprio denaro.

Anche per i bond risulta quindi prezioso lo strumento dei fondi di investimento e degli Etf, così da ottenere la più ampia diversificazione a fronte di un investimento contenuto.

Per approfondire leggi anche che cosa fare con le obbligazioni in questa guida realizzata con l’aiuto del big del rispamrio gestito Schroders.

Molto esemplificativa, l’analisi retrospettiva realizzata da Generali Insurance Asset Management sul mercato obbligazionario del 2023. Perché se è vero che l’anno che volge al termine ha dato rendimenti positivi in tutti segmenti, questi non sono bastati a colmare del tutto le perdite subite nel 2022.

 

Fonte: Generali Insurance Asset Management
Fonte: Generali Insurance Asset Management

 

Non solo, dietro le performance positive –  sottolineano gli esperti del Leone –  si nascondono violenti movimenti infragiornalieri. Insomma, c’è stata un’altissima volatilità. Le obbligazioni non sono quindi state un porto sicuro per l’ex Bot People, tanto che, come si può vedere nel grafico, i bond di grado “speculativo” si stanno lasciando alle spalle l’anno con un ritorno superiore al 12 percento.

Diteci che cosa ne pensate e se vorreste leggere altre informazioni di servizio.

 

 

 

 

 

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