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Facebook censura persino i dati Oms

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Facebook, il veicolo democratico e pluralista di quel tale che sembra un rettiliano, segna nuove conquiste oltre le colonne d’Ercole della censura più idiota: modestamente, il protagonista sono me, ed è quindi con assoluta cognizione di causa che vengo a raccontarne: la fonte sono io, e, checché ne pensi il social di Suckerberg, trattasi di fonte altamente qualificata. Sono stato bloccato per giorni 3 a causa del seguente contenuto: “Ho letto che la pandemia ha fatto 2,2 milioni di morti in un anno. Ma una pandemia che in un anno uccide lo 0,0003%, in gran parte ultraottantenni, pluripatologici, senza contare i decessi attribuiti erronamente al virus, non è una pandemia”. Tecnicamente non fa una piega, e davvero non è colpa mia: le cose stanno così, se i numeri hanno ancora un senso. Per la Stasi in azzurrino, no: riporto – attenzione – dati Oms e loro chiudono me? E senza possibilità di ricorrere, appena sono andato a smanettare nelle funzioni interne la ipotesi del reclamo è evaporato, “non sei d’accordo? Ne terremo conto”, che è pure una presa per i fondelli.

Non bastasse, si noti che io nel mio contenuto ho cura di non nominare mai il Covid: parlo, genericamente, di pandemia, di virus: e chi glielo ha detto a Suck e ai suoi sgherri che proprio a quello alludevo? E come fanno, allora, a dirmi che il mio post “non rispetta la politica aziendale (sic) in tema di Covid aggiornata alle ultime notizie certificate”? Appunto, le ultime notizie sono quelle che riporto io, avendole ripescate dai media internazionali (troppo lungo fare un elenco: praticamente tutti).

C’è poi una coda, pure spassosa: siccome debbono aver pensato che bloccare uno che riporta dati ufficiali era un po’ dura da mandare giù, ci hanno messo sopra, come si fa con la paccottiglia cinese in regalo, un post di 10 mesi fa, nel quale raccontavo di un negozietto cinese al quale avevo portato il telefonino da riparare, invece avevano finito di scassarmelo, dopodiché avevano chiuso causa Covid; spariti. “Abbraccia un cinese – concludevo – e non smettere più”. Voilà, incitamento all’odio. Suckerberg per Xi: che vuoi di più dalla vita agra? Un Jack Dorsey di Twitter?

La morale è che se ti sfasciano il telefono, devi ringraziare i cinesi; se ti contagiano, devi ringraziare i cinesi; se al mondo ci sono 2,2 milioni di morti a vario titolo attribuiti al virus cinese, devi ringraziare i cinesi (e l’OMS, e magari i fenomeni che da noi avevano un piano pandemico scaduto come una mozzarella e neanche applicato). Ora, leggo che venire sospesi da Facebook originerebbe “un trauma” da curare con pasticche, meditazione yoga, eremitaggio e, nei casi più gravi, Lsd; francamente me ne infischio, neanche perdo tempo a protestare, ci sono astruse procedure a base di email cui nessuno risponderebbe comunque, questi sono lestofanti in pessima fede. Però non posso fare a meno di notare che un (mio) post con dati ufficiali equivale a una bestemmia su Sfascebook, invece la pletora di puttane – perché tecnicamente questo sono – che ogni giorno mi chiedono l’amicizia invitandomi a “guardare il mio video sporcaccione”, quelle rispondono alla politica aziendale; così come l’altra pletora di truffatori, ladri e farabutti che mi propongono finanziamenti e affari i più lucrativi, praticamente usurai, come il sor Savino di Amici Miei, e che per fortuna, non essendo io Corrado Augias, non prendo sul serio.

Pare che, sempre sul social umanitario del rettiliano, siano molti anche quelli bloccati perché inseriscono contenuti in favore degli animali torturati, abbandonati, segregati: mentre chi incita al loro sterminio rimane tranquillamente al suo posto, esattamente come pedofili, blasfemi (del solo cristianesimo, la religione concorrente non si tocca) e guittoni e guittini da Ambra Jovinelli in fama di giornalisti ovvero sospensori dell’allegra brigata Conte, Casalino eccetera, alcuni dei quali vere e proprie e risapute locomotive del relativo trenino: questi possono augurare la morte, diffamare, insultare platealmente, scatenare gogne ma non succede niente, hanno la immunità totale.

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