Esteri

Il piano Ue dura meno di 12 ore

Londra smentisce l’accordo con Parigi sulla tregua di un mese in Ucraina. Tajani: “Proposta prematura”

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Il piano Ue per l’Ucraina è già naufragato. Sì, perché gli annunci registrati nella giornata di ieri si sono immediatamente trasformati in un flop:  la tregua di un mese messa sul tavolo dall’asse Francia-Gran Bretagna s’è sciolta come neve al sole. Ma andiamo per gradi. Ieri, tra gli abbracci a Volodymy Zelensky, s’è tenuto a Londra il vertice tra 19 leader europei e globali. Un summit piuttosto particolare, quanto per certi versi inutile,pensato per dare una prima risposta allo scossone dato da Donald Trump. “Siamo a un bivio della storia” l’annuncio del premier britannico Keir Starmer, che insieme al presidente francese Emmanuel Macron ho proposto una tregua limitata di un mese “nell’aria, nei mari e nelle infrastrutture energetiche” e non sulla linea del fronte.

Colloqui “buoni e franchi” secondo la leader della Commissione europea Ursula von der Leyen, che hanno portato a un’intesa su quattro punti: gli aiuti militari all’Ucraina e le sanzioni alla Russia, assicurare sovranità e sicurezza di Kiev, aumentare la capacità di difesa del Paese di Zelensky nell’eventualità di un accordo di pace e mettere in piedi una “coalizione dei volenterosi” per garantire la pace tra Mosca e Kiev con un contingente militare da inviare da Zelensky.

Eppure, dopo appena dodici ore, c’è già stato un notevole passo indietro sul progetto firmato da Londra e Parigi. Secondo quanto reso noto dal ministro delle Forze armate del Regno Unito Luke Pollard, “non è stato raggiunto alcun accordo” tra Francia e Regno Unito in merito alla proposta di tregua di un mese in Ucraina. A proposito del piano esposto da Macron nell’intervista rilasciata al quotidiano francese Le Figaro, Pollard ha spiegato che “al momento non è un piano che riconosciamo”. Intervenuto ai microfoni di Bbc Breakfast , Pollard ha inoltre aggiunto che “diverse opzioni” sono in fase di discussione “in privato” e che ciò che conta è elaborare un piano che porti a una pace duratura in Ucraina “il prima possibile”.

Insomma, l’entusiamo sembra già spento. Ma c’è di più. Il piano di Starmer e Macron è stato stroncato dalla stampa britannica, che ha sottolineato come già oggi siano emerse le prime crepe. Per la Bbc del Regno Unito infatti “un’intesa sul cessate il fuoco è ancora solo un’idea”. Dubbi sono stati espressi anche dal quotidiano filo-Tory Daily Telegraph, secondo cui l’Europa è giunta “a un bivio”, e “deve adattarsi” al “disimpegno” degli Usa. Ma non solo. Pur riconoscendo gli sforzi del premier Starmer, i media UK hanno posto l’accento sui grossi limiti della proposta emersa dal summit. Basti pensare alla “coalizione di volenterosi”: qualsiasi forza di mantenimento della pace sarebbe “limitata senza la potenza di fuoco degli Stati Uniti”. La priorità, secondo la stampa di Londra, è tentare di ricucire con Washington. “Il rischio è che sir Keir si stia invece convincendo a un dispiegamento di forze che potrebbe portare l’esercito britannico a combattere senza l’aiuto degli Stati Uniti”, il monito del Times.

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E l’Italia? La linea del governo è chiara: i tempi non sono maturi per il piano pseudo-confezionato da Macron e Starmer. “Credo che tutto debba essere fatto insieme, Europa e Stati Uniti devono sedersi a un tavolo con Ucraina e Russia per arrivare ad una pace giusta e soprattutto duratura, quindi questo è ancora prematuro vedere cosa fare e come fare” le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Serve intanto che l’Europa sia unita per garantire l’indipendenza dell’Ucraina, noi siamo amici dell’Ucraina l’abbiamo sostenuta in questi tre anni con grande determinazione”.

Il discorso è semplice secondo il titolare della Farnesina: Europa e Stati Uniti “sedersi a un tavolo con Ucraina e Russia per arrivare ad una pace giusta e soprattutto a duratura”. Tutto deve essere stabilito insieme, senza fughe in avanti di alcun tipo. Anche sul discorso di inviare delle truppe a Kiev serviranno ulteriori approfondimenti: “Credo che prima di parlare di presenza militare europea in Ucraina bisognerà riflettere molto attentamente”. Tajani ha poi aggiunto: “Io ho sempre detto che sarebbe meglio, finita la guerra, dar vita magari ad una zona cuscinetto dove possa esserci una presenza militare sotto l’egida delle Nazioni Unite con una decisione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, proprio per garantire una pace giusta e duratura”.

Franco Lodige, 3 marzo 2025

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