Speciale elezioni politiche 2022

Verso il voto

Il retroscena di Bisignani: “Altro che Meloni, ecco chi rischia di diventare premier…”

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meloni amato

di Alberto Maggi per Affaritaliani.it

“Se il centrodestra continua così rischia di perdere e comunque di non andare al governo del Paese, dopo le elezioni del 25 settembre”. È la fulminante analisi di Luigi Bisignani, intervistato da Affaritaliani.it, a sette giorni dall’apertura delle urne. “Berlusconi, con tutti i suoi distinguo, anziché calare l’asso Meloni, rischia di affossare l’intero centrodestra. Salvini, che ha oggi ha dato una bella prova di forza a Pontida essendo la Lega l’unico partito con una vera classe dirigente, sta subendo attacchi vergognosi contro i quali Berlusconi e Meloni, anziché fare quadrato, si mostrano con la puzza sotto il naso”.

“In questa confusione brilla Conte, che si comporta come il comandante Achille Lauro, che regalava una scarpa prima del voto e una dopo a chi lo avrebbe votato. L’avanzata al Sud del Movimento 5 Stelle rischia di far saltare tutti i progetti e i piani che erano stati fatti sui collegi uninominali nel Mezzogiorno. La conseguenza potrebbe essere quella del caso al Senato, che diventerebbe così ingovernabile. In questo scenario – prosegue Bisignani – Mattarella potrebbe inventarsi una soluzione come quella di Conte nella scorsa legislatura”.

“O nel centrodestra si mettono a ragionare con una testa sola, o il governo di centrodestra diventa sempre più complicato. Non solo, troppa gente sta salendo sul carro del presunto vincitore. L’unica fortuna per il centrodestra è la tragedia Enrico Letta, sotto gli occhi di tutti. Oltre al pulmino, gli si è fermato anche il cervello”.

Chi premier se il Senato fosse ingovernabile? “Giuliano Amato, il solito pasticcio con tutti dentro, tranne Meloni all’opposizione. E la scusa per l’emergenza è già pronta. Stiamo entrando in una crisi energetica violentissima che tutti stanno sottovalutando drammaticamente, primo fra tutti Cingolani che va avanti a fare figuracce. La Francia ci ha voltato le spalle e a ottobre dovremo comprare la legna per i camini. Una vera e propria tragedia: il governo Draghi ha sbagliato tutte le previsioni, a partire dal contratto con l’Algeria”, conclude.

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