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La vergogna del Parlamento chiuso

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Il popolo italiano nella quasi totalità, a parte una minoranza scellerata e statisticamente irrilevante, sta osservando con sacrificio e ligia obbedienza le misure restrittive emanate dal governo. Il presidente Conte, forse suggestionato dall’ex gieffino Rocco Casalino, ha trasformato Palazzo Chigi nel confessionale del Grande Fratello da cui in diretta Facebook comunica alla Nazione i provvedimenti per contenere il Covid-19.

I cittadini rispettano le regole della quarantena, ma il governo rispetti i valori della democrazia riunendo il Parlamento che è la sede in cui si compendia la sovranità popolare. Conte, utilizzando il suo canale social ed estromettendo i convenzionali sistemi di diffusione informativa, come le tv e la stampa, sta avocando i pieni poteri nel peggior momento per il Paese che è schiacciato dalla monodimensionalità del dibattito pubblico.

Il premier ha ribaltato la logica che dovrebbe dettare l’azione del governo, anticipando il suo messaggio a reti social unificate prima che il decreto sia vigente in un orario da Quelli della notte.

Forse quando l’avvocato di Volturara Appula ha citato “L’ora più buia” di Winston Churchill, nel tentativo goffo e puerile di imitarne la statura, si riferiva al timing notturno delle sue dirette Facebook. Nel bunker di Palazzo Chigi il premier ha dismesso gli abiti istituzionali per indossare i panni dell’influencer dispotico che impone le sue decisioni alla collettività senza la copertura democratica di un Parlamento in isolamento e relegato nelle retrovie della battaglia in corso.

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