Qualche segnale è arrivato. Le parole sono parole e i fatti sono fatti, sappiamo che alla fine sono sempre i secondi a contare veramente. Ma quanto accaduto oggi a Roma, a margine dei funerali di Papa Francesco, potrebbe rappresentare un tassello verso la pace tra Ucraina e Russia. Dopo i dubbi sorti alla vigilia, Volodymyr Zelensky ha partecipato all’ultimo saluto a Bergoglio e ha avuto un colloquio riservato con Donald Trump, le cui immagini hanno fatto il giro delle testate e delle tv di tutto il mondo: i due presidenti seduti uno di fronte all’altro su due sgabelli. L'”ottimo” summit è durato una quindicina di minuti all’interno della Basilica di San Pietro ed è stato definito dal leader di Kiev “altamente simbolico, e potrebbe diventare storico se raggiungessimo risultati, insieme”.
Favorito dal premier italiano Giorgia Meloni, il faccia a faccia tra Trump e Zelensky potrebbe tracciare un solco in questa fase di negoziati. Tra dubbi, attacchi e incomprensioni, i due leader hanno condiviso la volontà di porre fine alle ostilità. “Abbiamo avuto modo di confrontarci a lungo a quattr’occhi. Ci auguriamo che le parole si traducano in risultati concreti: la protezione dei nostri cittadini, un cessate il fuoco completo e una pace stabile e duratura, capace di scongiurare nuovi conflitti” le parole di un fiducioso Zelensky, probabilmente rinfrancato dall’attacco sferrato dal tycoon a Vladimir Putin: “Non c’era alcun motivo per colpire aree civili. Le ultime azioni di Mosca dimostrano che Putin non ha intenzione di fermare la guerra. Troppe vite innocenti sono state spezzate: forse è il momento di pensare a nuove sanzioni più dure”.
La Casa Bianca ha definito il colloquio “molto produttivo”, mentre da Kiev è arrivata una nota che ha parlato di “scambio costruttivo”. Durante la sua visita, Zelensky ha avuto incontri anche con il presidente francese Emmanuel Macron e con il premier britannico Keir Starmer. Come anticipato, il leader ucraino avrebbe approfittato dell’occasione per presentare a Trump una nuova proposta di pace alternativa a quella messa a punto da Washington, anche se alcune richieste di Kiev appaiono difficilmente accettabili per il Cremlino, senza dimenticare che il piano non menziona la riconquista completa dei territori occupati né un ingresso immediato dell’Ucraina nella Nato, due elementi che potrebbero favorire un margine di trattativa. Resta anche il nodo Crimea.
Nonostante ciò, la giornata di oggi resta ampiamente positiva e non solo per la sintonia tra Trump e Zelensky. Secondo quanto reso noto dal Telegraph, gli Usa si sono offerti privatamente di fornire garanzie di sicurezza alla “coalizione dei volenterosi” promossa da Starmer e Macron. Entrando nel dettaglio, i funzionari a stelle e strisce avrebbero aperto alla fornitura di intelligence e supporto logistico ai soldati britannici ed europei per sostenere un accordo di pace in Ucraina via terra, aria e mare. Un risultato che rappresenterebbe un successo per il premier britannico, da due mesi al lavoro per strappare l’ok di Trump. Sempre il quotidiano UK nei giorni scorsi aveva ipotizzato che i volenterosi rinunciassero all’invio di militari proprio perchè considerato poco sicuro senza le garanzie Usa.
“Sostegno agli sforzi di Trump per una pace giusta e duratura” la linea della Meloni. La leader del governo ha ricevuto Zelensky a Palazzo Chigi e ha rimarcato la necessità di “garantire un futuro di sicurezza, sovranità e libertà all’Ucraina”. Nel corso del colloquio, la Meloni “ha espresso, anche a nome del Governo, le proprie condoglianze per le vittime dei recenti attacchi russi”, rinnovando “ferma condanna di tali atti e sottolineando l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato, nonché della necessità di un impegno concreto da parte di Mosca per l’avvio di un processo di pace”. Anche il premier italiano ha mandato un messaggio al Crelino, invitando Putin a dimotrare “concretamente la propria volontà di perseguire la pace”.
L’intesa con Trump ma anche il sostegno ribadito ancora una volta dalle principali istituzioni e capitali Ue. “Caro Volodymyr Zelensky, l’Europa sosterrà sempre l’Ucraina nella ricerca della pace. Potete contare sul nostro sostegno al tavolo delle trattative per raggiungere una pace giusta e duratura” le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Così, invece, il presidente francese Emmanuel Macron: “L’Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato. Il presidente Zelensky me lo ha ripetuto oggi. Vuole collaborare con americani ed europei per attuarlo. Ora tocca al presidente Putin dimostrare che desidera davvero la pace”.
Franco Lodige, 26 aprile 2025
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