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Il “famigerato” effetto Schlein sui sondaggi pare che valga solo un punto percentuale. Risulta essere questa, infatti, la differenza tra i voti raccolti dal Partito Democratico nelle elezioni politiche 2022 e quello su cui oggi può contare la segretaria del Nazareno: 19 per cento contro 20 per cento. Ma con un dato ulteriore, che farà storcere ancor più il naso dei vertici piddini.
Se a settembre 2022, infatti, il Pd veniva distaccato da Fratelli d’Italia di sette punti percentuali, questa volta la differenza è aumentata ed ecco che Giorgia Meloni (alla faccia della crisi dei consensi) può dormire (momentanei) sonni tranquilli, visto che Elly Schlein è distaccata di quasi 9 punti percentuali (8,7 per l’esattezza).
Sondaggi, cala il Pd della Schlein
Insomma, come mostrato dai dati pubblicati da Swg per il Tg La7 di Enrico Mentana, è l’ennesima prova della débâcle del centrosinistra, che ora vede il Partito Democratico perdere lo 0,4 per cento dei voti, stanziando al 20 per cento; mentre il Movimento 5 Stelle al 15,9 per cento. Primo posto in assoluto è sempre per il partito del Presidente del Consiglio, che vanta un 28,7 per cento, oltre 2 punti e mezzo percentuali in più rispetto agli esiti delle scorse politiche di settembre 2022.
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In crescita è anche Forza Italia, che nella settimana in cui Antonio Tajani è stato nominato segretario azzurro ecco che il partito riduce il gap dall’alleato leghista. Il Carroccio, infatti, dopo una vertiginosa risalita in queste ultime settimane, che lo ha visto toccare punte del 10 per cento, torna sotto la soglia della doppia cifra e si ferma al 9,8 per cento. Dall’altra parte, invece, Forza Italia guadagna lo 0,3 per cento ed ora stanzia al 7,5 per cento. Continua poi il tracollo di Matteo Renzi e Carlo Calenda, fermi rispettivamente al 2,9 per cento ed al 3,4 per cento dei consensi. Quest’ultimo comunque davanti a Verdi e Sinistra Italiana, fermi al 3,1 per cento.
