Compagni, abbiamo un problema. Dopo l’esaltante missione americana delle scorse ore, ad accodarsi al nutrito coro pro Meloni è arrivato pure l’ex ministro dell’Interno e sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti. A margine di un’intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo, l’esponente dem ha infatti definito “un successo, sia sul piano politico che personale”, il viaggio negli Stati Uniti di Giorgia Meloni e speso chiare parole di elogio nei confronti del primo ministro italiano.
“L’Italia, e con essa il suo presidente del Consiglio, si sono affermati come un interlocutore speciale per Trump e la sua amministrazione. Un’interlocuzione non confinata al rapporto bilaterale, ma messa a disposizione dell’Europa”. E proprio l’approccio della premier sarebbe risultato determinante, secondo il punto di vista di Minniti, nell’ottica del riavvicinamento tra Washington e Bruxelles: “Ha saputo presentarsi con un duplice profilo: da un lato atlantista, convinta dell’importanza del rapporto con gli Usa, e dall’altro europeista, consapevole che tale rapporto transatlantico può essere gestito solo se c’è un’Ue coesa”.
Un approccio, quello della Meloni, che avrebbe peraltro contribuito a modificare sensibilmente la visione del presidente americano Trump e la sua idea di Europa, inizialmente concepita come “divisa”, e a riportare al centro la diplomazia, con l’Italia che adesso “si posiziona come punto di riferimento per il dialogo internazionale in una fase di grandi tensioni”.
Insomma, nella sua analisi lucida, pragmatica e lontana anni luce dai soliti vecchi pregiudizi ideologici da sempre imperanti in casa dem, l’ex ministro dell’Interno elogia pubblicamente Giorgia Meloni, incoronandola, nei fatti, come il nuovo interlocutore privilegiato dell’amministrazione americana nei rapporti con l’Europa. Un vero e proprio successo anche secondo Marco Minniti, dunque, con buona pace dei vari Schlein, Bonelli e Fratoianni a cui ormai non resta altro che rosicare.
Salvatore Di Bartolo, 21 aprile 2025
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