Politica

Von der Leyen vuole produrre armi come i vaccini

La presidente della Commissione europea a Strasburgo: “L’Europa si svegli contro pericoli”. Il rischio guerra

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Il rischio di una guerra con la Russia – anche se non citata direttamente – potrebbe non essere imminente, ma non è impossibile, per questo l’Europa deve darsi una svegliata e agire sulle armi come fatto con i vaccini. Ursula von der Leyen è stata a dir poco tranchant nel suo intervento al dibattito sulla “Sicurezza e difesa europea” alla plenaria del Parlamento europeo, scuotendo un’Unione europea che sembra – a sentirla – troppo passiva. “Negli ultimi anni molte illusioni europee sono andate in frantumi. L’illusione che la pace sia permanente. L’illusione che la prosperità economica possa essere più importante per Putin che distruggere un’Ucraina libera e democratica. L’illusione che l’Europa da sola stesse facendo abbastanza in materia di sicurezza – sia essa economica o militare, convenzionale o informatica”, l’analisi dell’ex ministro della Difesa di Berlino per poi svolgere lo sguardo verso Est, verso Mosca.

La von der Leyen è tornata ad attaccare frontalmente Putin e la guerra di aggressione contro l’Ucraina, ora più radicata e intensa che mai. L’Ue deve muoversi velocemente: “La minaccia di guerra potrebbe non essere imminente, ma non è impossibile. I rischi di una guerra non dovrebbero essere esagerati, ma dovrebbero essere preparati. E tutto ciò inizia con l’urgente necessità di ricostruire, rifornire e modernizzare le forze armate degli Stati membri”. Parole che arrivano a poche ore dalla folle proposta del presidente francese Emmanuel Macron di inviare truppe occidentali a Kiev per combattere contro le truppe di Putin. Bruxelles deve dunque sforzarsi di sviluppare e produrre la prossima generazione di capacità operative vincenti, in modo di disporre della quantità sufficiente di materiale e della superiorità tecnologica di cui potremmo aver bisogno in futuro. Da qui la necessità di potenziare la capacità industriale della difesa nei prossimi cinque anni.

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“In definitiva si tratta di far sì che l’Europa si assuma la responsabilità della propria sicurezza. La semplice verità è che non possiamo permetterci il lusso del comfort”, ha proseguito la von der Leyen, chiedendo investimenti più consistenti e in ottica europea. Da qui l’obiettivo di presentare alcune proposte nelle prossime settimane con la prima strategia europea di difesa industriale: “Uno degli obiettivi centrali della strategia, e del Programma europeo di investimenti nel settore della difesa che ne conseguirà, sarà quello di dare priorità agli appalti congiunti nel settore della difesa. Proprio come abbiamo fatto con i vaccini o con il gas naturale. Ciò ci aiuterà a ridurre la frammentazione e ad aumentare l’interoperabilità. Ma per fare questo dobbiamo inviare collettivamente un segnale forte all’industria”.

A parole è tutto facile, per arrivare ai fatti servirà concretezza. Nonostante le perplessità del caso, von der Leyen è certa di poter fare affidamento su decisioni coraggiose e coraggio politico, nonchè su una nuova mentalità di difesa europea da parte delle istituzioni, dell’industria e degli investitori: “Ecco perché sono molto incoraggiata dalle parole della presidente Calvino secondo cui la BEI è pronta a fare di più per contribuire a progetti comuni che rilanciano l’industria europea della difesa. E invito gli Stati membri ad approvare questa proposta”. L’accesso ai capitali rappresenta una priorità per l’industria della difesa, da qui l’esortazione ai finanziatori pubblici e privati a sostenere la nostra industria della difesa e in particolare le PMI: “Anche nel settore della difesa, le PMI rappresentano la spina dorsale del nostro settore. Sono il motore dell’innovazione. E un fattore critico nel mercato unico. E l’argomento richiede un’attenzione totale. Questo è il motivo per cui personalmente sostengo la designazione di un commissario alla difesa per la prossima Commissione”. Seguiranno aggiornamenti, le ambizioni sono importanti ma anche la materialità.

Massimo Balsamo, 28 febbraio 2024

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