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Zona gialla, il governo trova il trucco per chiudere ancora

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Non che avessero mai smesso, ma a risacca, nel caldo più sfinente, dopo sedici mesi di tortura riemergono; tornano “con più fame che pria” lettori, amici, semplici conoscenti che ti aggrediscono: “Tu! Sì, tu! Che sai le cose: che ne dici? Ci chiuderanno? Ci faranno vaccinare tutti? E il green pass, lo imporranno il green pass? Rispondi!”. Allora tu, sì, proprio tu, che non sai una beneamata minchia perché nel gran casino nazionale l’unica cosa certa è quella che non c’è, tu, sì proprio tu vorresti sottrarti e perché non ne puoi più di fare l’aruspice formato Bignami e perché non ne puoi più per affari tuoi – fa caldo, sei stanco, vorresti uno straccio di mare pure tu, vorresti fuggire via, via, via come nella canzone di Baglioni, tu, si proprio tu vorresti morire e basta. Invece rassegnato come un cornuto consapevole rispondi e cerchi di mentire, ma no, ma stai tranquillo, ma pensa all’estate, anche per tutelare quel che resta della tua salute mentale, già messa a dura prova dall’insanità altrui, dalle fisime, le manie di persecuzione, i miraggi, i complotti.

Ma come si fa a mentire quando poi esce un lancio d’agenzia che è come una fucilata: “Covid: soglia 5% intensive e 10% ricoveri per andare in giallo. Ipotesi per revisione parametri (ANSA) – ROMA, 19 LUG – Si andrà in zona gialla se l’occupazione delle terapie intensive è superiore al 5% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari supera il 10%. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo e delle regioni, l’ipotesi alla quale si sta lavorando per rivedere i parametri del monitoraggio con il quale vengono attribuite le fasce di colore alle regioni”. Praticamente fanno il dirty work, il lavoro zozzo, portano la soglia di tollerabilità a un livello infimo, impossibile, il 5% per far scattare le zone gialle che poi gialle non saranno, saranno arancioni, rosse, rosse pompeiano, rosse Pd. Prima almeno ci voleva il 20.

Come funzionano i dati sui contagi

Perché i criteri tuttora in vigore, ma ormai caduchi come denti di vecchi, sarebbero i seguenti: 1. l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti; 2. l’incidenza settimanale dei casi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti e si verifica una delle due seguenti condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento.
Un po’ cervellotico, ma insomma afferrabile, almeno nel senso: con la famigerata variante Delta, i contagi – che di per sé restano contagi, non malattie o cronache di morti annunciate – matematicamente salgono oltre il dannato limite impossibile: soluzione 5% e tutti a casa.

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