Esteri

Cristiani sempre più perseguitati: fattore islam e regimi comunisti

380 milioni i cristiani che ogni giorno corrono il rischio di essere perseguitati per la loro fede. Livello di persecuzione classificato come estremo in 13 paesi dal rapporto Open Doors

attacco Nigeria (al Jazeera)

380 milioni di cristiani ogni giorno corrono il rischio di essere perseguitati per la loro fede: uno ogni sette, globalmente, uno ogni cinque in Africa, due ogni cinque in Asia e uno ogni 16 in America Latina. È quanto emerge dalla World Watch List (WWL), un rapporto sulla condizione dei cristiani nel mondo pubblicato ogni anno nel mese di gennaio da Open Doors, l’associazione internazionale impegnata dal 1955 a sostenere con preghiere e aiuti materiali i cristiani in difficoltà. L’edizione 2025 della WWL riguarda il 2024, per la precisione il periodo che va dal 1 ottobre 2023 al 30 settembre 2024.

I numeri della persecuzione

Nei 100 paesi monitorati in quei 12 mesi 4.476 cristiani sono stati uccisi in odio alla fede, 4.744 sono stati arrestati e detenuti arbitrariamente, 28.368 abitazioni e attività economiche di proprietà di cristiani sono state danneggiate o distrutte, 7.679 chiese e strutture religiose sono state attaccate, hanno subito danni in certi casi irreparabili oppure sono state costrette a chiudere per ordine delle autorità governative o per gravi problemi di sicurezza.

Inoltre, spiega Open Doors, la persecuzione assume anche altre forme che riguardano quotidianamente le varie sfere della vita: privata, famigliare, comunitaria, ecclesiale e pubblica. Sono violenze verbali, vessazioni, soprusi, discriminazioni, intimidazioni, vari gradi di emarginazione sociale, economica e politica, limitazioni, fino alla negazione, della libertà di culto e ogni altra manifestazione di ostilità e intolleranza motivate dal fatto di essere cristiani.

Oltre una certa soglia queste forme di persecuzione diventano insostenibili. Allora, ed è un fenomeno in crescita, individui e famiglie disperati diventano profughi – sfollati e rifugiati – indotti dall’insicurezza e dalla precarietà delle condizioni di vita. In aumento è anche il numero de cristiani “invisibili”, che cioè nascondono la loro scelta di fede. A farlo sono soprattutto i convertiti da altre religioni che spesso, se scoperti, vengono isolati e ripudiati dai loro stessi famigliari.

Persecuzione “estrema”

Il rapporto di Open Doors comprende ogni anno l’elenco, in ordine decrescente, dei 50 paesi in cui la vita dei cristiani – circa 310 milioni – è più difficile. Di ognuno vengono descritti nel dettaglio le forme di persecuzione subite, i livelli di persecuzione – estremo, molto elevato, elevato – e chi ne è responsabile. Quest’anno sono 13 i paesi in cui il livello di persecuzione è stato classificato come estremo (erano 11 nella WWL 2024). Negli altri 37 il livello è classificato come molto elevato. Qui il link per accedere alla versione italiana della WWL 2025.

Il fattore islam

Scorrendo l’elenco, il fatto che salta agli occhi è il ruolo svolto dall’islam, le sue enormi responsabilità. Sono musulmani otto – Somalia, Yemen, Libia, Sudan, Pakistan, Iran, Afghanistan, Arabia Saudita – dei 13 paesi in cui la persecuzione è estrema e anche in un altro, la Nigeria, dove la popolazione è per circa la metà musulmana, la minaccia ai cristiani è rappresentata dalla presenza nel nord est di due tra i più feroci gruppi jihadisti – Boko Haram, affiliato ad al Qaeda, e Iswap, affiliato all’Isis – e nelle regioni centrali dall’etnia Fulani, islamica.

La Nigeria, che è al 7° posto, dopo l’Eritrea e prima del Pakistan, si conferma il paese in cui vengono uccisi più cristiani: 3.100 quest’anno, sul totale di 4.476. Anche in 28 dei 37 stati nei quali il livello di persecuzione è molto elevato l’islam è il fattore principale o uno dei fattori determinanti che alimentano odio e intolleranza.

È il caso, ad esempio, della Repubblica democratica del Congo dove il 93 per cento della popolazione è cristiana e tuttavia, soprattutto da alcuni anni, i cristiani sono vittime delle Forze democratiche alleate (Adf), un gruppo jihadista originario dell’Uganda e affiliato all’Isis, che li rapisce e uccide e attacca chiese e strutture religiose. Il Congo rispetto alla WWL 2024 è risalito di sei posti e occupa il 35°.

Il ruolo dei governi

Fattori da evidenziare in generale sono il ruolo e la responsabilità dei governi nel determinare il livello di persecuzione. I governi di Giordania, Pakistan, Egitto e di altri stati a maggioranza islamica danno segnali e compiono atti concreti in favore dei cristiani cercando di contrastare i gruppi jihadisti e l’intolleranza diffusa nella popolazione. Qualche risultato lo ottengono, sebbene con difficoltà, e almeno offrono ai cristiani il conforto di non sentirsi del tutto abbandonati e indifesi.

Cina e India

Tutti i residui regimi comunisti vedono nella religione una minaccia e, se pure ammettono la presenza di fedeli, li sottopongono a controlli e a limitazioni nella pratica religiosa. È quel che succede in Cina, specie dopo l’adozione del piano di sinicizzazione della religione cristiana avviato nel 2018.

L’India è l’altro grande paese in cui i cristiani scontano la presenza di un governo che non li tutela. Dal 2014 è guidata dal primo ministro Narendra Modi e dal suo partito nazionalista indù, il Bjp, e da allora i fondamentalisti indù hanno intensificato violenze e vessazioni nei confronti dei cristiani e le campagne di diffamazione volte a rendere la popolazione ostile e diffidente nei loro confronti. La Cina è salita dal 19° all’11° posto nella WWL 2025. L’India è stabilmente all’11°.

Corea del Nord

Ma è il regime totalitario della Corea del Nord a esercitare il livello più estremo di persecuzione nei confronti dei cristiani, e di qualsiasi religione. Persino pregare in privato, a casa propria e possedere libri religiosi è proibito. I trasgressori vengono puniti con la deportazione nei durissimi campi di lavoro forzato, una pena alla quale pochi sopravvivono.

Anche i famigliari, benché innocenti, rischiano l’arresto e i lavori forzati e questo a volte li induce alla delazione, nella speranza di essere risparmiati. La Corea del Nord ha sempre occupato la prima posizione nelle WWL, ad eccezione della WWL 2022 nella quale è stata superata dall’Afghanistan.