Esteri

La falsa equivalenza tra ostaggi israeliani e detenuti palestinesi

Da una parte civili innocenti rapiti durante il pogrom del 7 Ottobre, dall’altra centinaia di assassini, stupratori e terroristi seriali. Ecco chi sono

ostaggi Hamas

Da quando è stata dichiarata la tregua tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi che dal 7 ottobre 2023 sono tenuti prigionieri a Gaza, che prevede il rilascio dalle carceri israeliane di centinaia di detenuti palestinesi, diversi media occidentali hanno messo sullo stesso piano dei civili rapiti solo perché israeliani e persone che sono finite in prigione per terrorismo e aggressioni.

Al primo scambio, l’Associated Press ha riportato che 33 di loro sarebbero stati rilasciati in cambio di “centinaia di donne e bambini palestinesi imprigionati da Israele” (in seguito è stato rimosso dall’articolo il riferimento a donne e bambini). Mentre Sky News ha posto l’accento sui detenuti palestinesi, senza però specificare che erano finiti in prigione per aver commesso degli atti violenti. E anche in Italia, Sky TG24 è arrivato a parlare di “ostaggi palestinesi”.

Chi sono i detenuti palestinesi

Se si vanno a vedere chi sono i 737 palestinesi la cui liberazione è prevista in cambio degli israeliani rapiti, i loro “curriculum” sono tutt’altro che rassicuranti: Zakaria Zubeidi, ex-comandante delle Brigate Martiri di Al-Aqsa a Jenin, è stato arrestato nel 2019 per il suo ruolo nelle sparatorie vicino a Beit El, in Cisgiordania. È anche legato a molteplici attacchi terroristici, incluso un attentato che nel 2002 uccise sei persone in un seggio elettorale di Beit Shean, dove membri del partito di centrodestra Likud stavano votando per le loro primarie.

Nel settembre 2021, Zubeidi e cinque terroristi della Jihad Islamica sono fuggiti dal penitenziario di Gilboa, nel nord d’Israele, per poi essere catturati giorni dopo. Anche uno di questi cinque, Iyad Jradat, verrà liberato in base all’accordo. Sta scontando l’ergastolo per aver orchestrato un attentato terroristico nel 2003 a Moshav Gadish, che fece un morto e quattro feriti.

A parte la Jihad Islamica, verranno liberati anche membri dello Squadrone Silwan, una cellula di Hamas formatasi a Gerusalemme Est. Si tratta di Wael Qissam, Wissam Abbasi e Muhammad Odeh, i quali hanno compiuto cinque attentati terroristici in Israele tra marzo e giugno 2002, uccidendo 35 persone e ferendone centinaia.

Zubeidi non è l’unico esponente delle Brigate Martiri di Al-Aqsa da liberare: Ahmed Barghouti, loro comandante operativo e già responsabile delle loro forniture di armi, doveva scontare 13 ergastoli per il suo coinvolgimento in attentati terroristici a Tel Aviv e a Gerusalemme che hanno ucciso sei persone, compreso un agente di polizia. Sono 48 ergastoli invece quelli che in teoria avrebbe dovuto scontare Mohammed Abu Warda, responsabile nel 1996 di attentati contro gli autobus di Gerusalemme sulla Route 18 israeliana, che uccisero 44 persone.

Omicidi e stupratori

Un caso analogo è quello di Mahmoud Atallah, il quale avrebbe dovuto scontare l’ergastolo più altri 15 anni per aver ucciso una donna palestinese sospettata di collaborare con Israele. Atallah è stato anche incriminato a settembre per aver violentato una guardia carceraria nella prigione di Gilboa e aver abusato sessualmente di altre due persone.

Ci sono stati anche detenuti da rilasciare che hanno compiuto omicidi a sangue freddo: come Khalil Jabarin, che nel 2018 ha ripetutamente pugnalato alla schiena e al collo Ari Fuld, padre di quattro figli, mentre si trovava fuori da un supermercato in Cisgiordania. O come Ismail Radaideh, condannato all’ergastolo per aver ucciso il monaco greco ortodosso Tsiboktakis Germanos nel 2001.