Politica

A Caivano il governo mostra i muscoli. E Saviano piange

Primo segnale sulle “zone franche”, ma non può bastare. Bisogna estendere l’operazione alle altre “Caivano d’Italia” e procedere con la riqualificazione

Giorgia Meloni Caivano

Il premier Giorgia Meloni e il Viminale lanciano il primo segnale sulla sicurezza con un blitz a Caivano, dove 400 uomini tra Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza hanno setacciato palazzi e abitazioni.

Dopo la visita della settimana scorsa a Caivano, il presidente Meloni ieri ha ribadito che “è solo l’inizio”, in quella che sarà una lotta per far sì che in Italia non esistano più zone franche. Riportare lo Stato nei territori in cui è scomparso è uno dei punti principali del programma di governo. L’impegno è di estendere l’operazione alle altre “Caivano d’Italia”, aspettiamoci dunque altri blitz.

Solo l’inizio

Il governo Meloni mostra i muscoli ma è ben consapevole che non può bastare, questa è solamente una prima fase. Ecco perché l’impegno è anche quello di promuovere investimenti sociali-culturali e sportivi in tempi brevi, come ad esempio la promessa di ricostruire il centro sportivo diventato terra di nessuno e luogo di violenza ed affidarlo alle fiamme oro entro la prossima primavera.

I blitz delle forze dell’ordine nei luoghi di spaccio e degrado, la successiva riqualificazione delle zone franche, la ricostruzione di impianti sportivi e luoghi sociali dovrebbero essere obiettivi che mettono d’accordo tutti, ogni colore politico e voci del giornalismo.

Saviano

Ma non è ovviamente così. Ad aprire le danze delle lamentele e dei pianti isterici ci ha pensato ovviamente Roberto Saviano, che non si capisce con quale preparazione militare, definisce prima inutili e poi propagandistici questi blitz.

Lo scrittore continua a parlare e sentenziare ma non ha mai risolto nulla in quei territori, che lui dice d’amare, e soprattutto non si capisce quali sarebbero le azioni da intraprendere secondo lui. Il solito odio ideologico anche di fronte alla lotta alla mafia e al degrado, Saviano parla ma nessuno l’ascolta più.

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