Politica

I soldi del Pnrr per Kiev mandano in tilt il Pd. Ecco perché usarli ci conviene

Esplodono le contraddizioni della svolta Schlein: da un lato l’armamentario pacifista d’antan, dall’altro l’immagine di partito “adulto” e “istituzionale”

Schlein Pd Ucraina parlamento

Il Partito Democratico si sta trovando in questa prima fase di segreteria di Elly Schlein in una fase di confusione a livello sia ideologico che di comunicazione.

Da un lato, serve soddisfare le aspettative di svolta a sinistra, incluso il recupero di tutto il vecchio armamentario pacifista d’antan, dall’altro è necessario provare a mantenere l’immagine di partito “adulto” e “istituzionale” costruita con tanta fatica negli anni.

Pnrr per armi

Una delle cartine di tornasole del travaglio del Pd è stata la posizione disordinata assunta nel voto sul sostegno all’Ucraina al Parlamento europeo.

Sulla base delle decisioni votate, una parte del sostegno europeo alla causa ucraina sarà finanziato direttamente dal bilancio comunitario. Per un’altra parte, invece, gli stanziamenti arriveranno dagli Stati membri che, grazie alla risoluzione approvata dal Parlamento europeo, potranno adesso disporre della flessibilità di attingere alle risorse del Pnrr e del fondo di coesione.

Contro la possibilità di ricorrere al Pnrr e al fondo di coesione è stato presentato un emendamento da parte del gruppo socialdemocratico al Parlamento europeo, di cui il Partito Democratico fa parte.

Pd incoerente

Il Pd prima si è presentato al voto in ordine sparso; poi ha attaccato il sostegno dei partiti di governo alla decisione, nel tentativo di “coprirsi a sinistra” nei confronti del Movimento 5 Stelle e di vendere in qualche modo questa posizione in chiave “antimilitarista”.

Tuttavia, mentre, i Cinque Stelle hanno una posizione a loro modo coerente, il posizionamento del Partito Democratico appare abbastanza poco convincente.

In effetti, la questione su cui i nostri Dem hanno provato a creare la polemica non era se approvare o meno i finanziamenti all’Ucraina. Su tale argomento oggi il Pd avrebbe, del resto, molta difficoltà a prendere una posizione limpida, diviso com’è tra richiami “pacifisti” e necessità di mantenere un’immagine affidabile rispetto al quadro di relazioni internazionali dell’Italia.

Nell’impossibilità di avere una linea sulla “questione vera”, il partito della Schlein ha scelto di trincerarsi dietro un argomento che da un punto di vista ideologico appare tutt’altro che sostanziale – cioè se i fondi per gli aiuti all’Ucraina debbano essere presi dal Pnrr o dal resto del bilancio statale.

Ma se il nostro Paese prende la decisione politica di mettere 50 milioni sul piatto, cosa cambia al Pd da quale capitoli di bilancio sono prelevati i soldi? Sempre quelli sono. Il nostro governo, per non scoprire il campo a critiche e strumentalizzazioni da parte dell’opposizione sembra, per ora, non intenzionato ad appoggiare sul Pnrr le spese di sostegno all’Ucraina.

Perché usare il Pnrr

In realtà, utilizzare i fondi del Pnrr appare un’idea tutt’altro che peregrina. Nei fatti significherebbe usare i soldi del piano per un obiettivo politicamente chiaro che il nostro Paese si è impegnato internazionalmente a perseguire.

Insomma si tratterebbe di fare una scelta efficiente rispetto alle decisioni e alle priorità politiche che ci siamo dati, in un momento in cui è forte il rischio che i meccanismi del Pnrr incentivino invece una spesa inefficiente perché, da un lato, affrettata, dall’altro condizionata alla necessità di “smarcare caselle” per ottemperare a criteri decisi da burocrati e tecnocrati a noi lontani.

Una volta deciso l’ammontare del nostro impegno economico a favore dell’Ucraina, uno dei vantaggi di usare il Pnrr è liberare una quantità corrispondente di fondi dal resto del bilancio statale, che al contrario dei fondi del Pnrr, il nostro Paese potrà a quel punto utilizzare in modo flessibile secondo le proprie priorità economiche e sociali.

Insomma, usiamoli eccome i soldi del Pnrr. Un euro costa un euro da qualsiasi voce di bilancio lo si prende. E se ad avanzarci sono i fondi del nostro bilancio statale sarà tutto di guadagnato in termini di qualità della sua futura allocazione.

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