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Gli aiuti europei a Teheran per l’emergenza Covid-19 potrebbero finire nelle tasche di Hezbollah e Pasdaran

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In piena crisi da coronavirus, il regime iraniano ha chiesto un prestito di 5 miliardi di dollari al Fondo monetario internazionale. Una richiesta che ha ricevuto il sostegno anche dell’Unione europea, con Mr. Pesc Joseph Borrell che non solo ha invocato la sospensione delle sanzioni americane contro Teheran, ma si è anche impegnato a sostenere la richiesta di Teheran presso il Fondo monetario. L’Ue ha anche già inviato almeno 20 milioni di euro, senza alcuna precondizione, all’Iran per combattere il coronavirus.

Tutto molto buono, ma solo in apparenza. Effettivamente, quando c’è di mezzo la salute, è lodevole cercare di superare gli steccati dei conflitti geopolitici. Ma al di là delle buone intenzioni c’è la realtà. Mentre Borrell e altri si impegnano per Teheran, il regime iraniano non muta affatto i suoi comportamenti ed è molto probabile che dei fondi arrivati in Iran per combattere il coronavirus, e di quelli che forse arriveranno, gli iraniani non vedranno che pochi spiccioli.

Dei giorni scorsi la notizia che il regime iraniano sta infatti continuando a finanziare quotidianamente il gruppo terrorista libanese di Hezbollah, che combatte nel nome di Assad in Siria. Soldi che, secondo Express, arriverebbero a Hezbollah per mezzo di agenti dell’intelligence iraniana, che li trasportano in Libano o in Siria in valigette da 800 mila dollari l’una, quasi quotidianamente, secondo una fonte interna degli stessi Pasdaran. A questo finanziamento cash, vanno aggiunti i trasferimenti di denaro che avvengono per mezzo dei money exchange, noti in Iran come “Sarrafies”.

Qualche mese fa, davanti alla crisi economica causata dal crollo del prezzo del greggio e dalle sanzioni Usa, era emerso che Teheran aveva tagliato i fondi anche a Hezbollah del 40 per cento. Ma questa scelta aveva indispettito Qassem Soleimani – poi eliminato dagli Stati Uniti – che aveva chiesto un finanziamento speciale per pagare i foreign fighters jihadisti sciiti in Siria. Secondo quanto dichiarato da Parviz Fattah della potente Fondazione dei Mostafazan, questo finanziamento era arrivato (probabilmente deciso direttamente dalla Guida Suprema Khamenei).

Il regime iraniano dimostra ancora di più la sua vera natura, continuando a togliere fondi alla popolazione civile, in lotta per la salute e il lavoro, per finanziare le attività terroristiche fuori dai confini della Repubblica Islamica. Ogni dollaro o euro che esce dalle casse dei governi occidentali per arrivare a Teheran dovrebbe essere condizionato e controllato, altrimenti è molto probabile che gran parte di quei soldi venga usata dal parastato iraniano – Pasdaran, fondazioni religiose e network della Guida Suprema – per garantire la sopravvivenza di un regime fondamentalista e oppressivo e le sue attività destabilizzanti all’estero.

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