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Day by Day: il primo ministro albanese Edi Rama a Castellabate, nel Cilento

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Alessandro Grassi è il giovane ricercatore dell’Università Ca’ Foscari a cui è stata assegnata la borsa di studio voluta dal Consiglio regionale del Veneto dedicata alla memoria di Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due giovani architetti tragicamente scomparsi nell’incendio della Grenfell Tower nella notte del 14 giugno 2017, nel quartiere di North Kensington a Londra. Alla cerimonia, che si è svolta a Palazzo Ferro Fini, hanno partecipato, oltre al presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, il magnifico rettore dell’università, Michele Bugliesi, il consigliere regionale Nicola Finco, promotore della mozione con cui si istituì la borsa di studio con voto unanime del Consiglio il 3 ottobre del 2017 con una dotazione lorda complessiva di 40 mila euro. Presenti alla cerimonia Emanuela e Loris Trevisan e Daniela e Giannino Gottardi genitori di Gloria e Marco, nonché numerosi assessori e consiglieri regionali. Il presidente Roberto Ciambetti, nell’introdurre la cerimonia ha voluto sottolineare come “due sono stati i poli stabiliti dal consiglio regionale nell’istituzione di questa borsa di studio: in primo luogo, ricordare tangibilmente Gloria e Marco, che, con coraggio, avevano iniziato un loro percorso professionale e lavorativo a Londra; in secondo, finanziare un giovane ricercatore. A questo scopo abbiamo trovato nell’ateneo di Venezia un interlocutore di grande prestigio e valenza e mi piace sottolineare come la collaborazione attivata costituisca per il consiglio regionale un modo nobile e alto che ci consente di partecipare alle celebrazioni dei 150 anni dalla fondazione dell`Università marciana legando oggi questo anniversario ai nomi di Gloria Trevisan e Marco Gottardi, due giovani veneti simbolo di tutti i nostri migliori talenti”.

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Castellabate, in Campania, set cinematografico di un film noto al grande pubblico come “Benvenuti al sud”, domina il golfo del Cilento, dall’alto del suo aspro promontorio. Qui, al premio Pio Alferano, c’è Vittorio Sgarbi in qualità di direttore artistico. Oltre alla kermesse del premio, si presentano alcune mostre d’arte, con il primo ministro albanese Edi Rama, nella doppia veste di artista e di rappresentante politico della repubblica d’oltre Adriatico. Da vedere la mostra “Oltre lo sguardo. Gillo Dorfles 1910-2018”: è una selezione di opere per rendere omaggio a Dorfles, recentemente scomparso all’età di 107 anni, personalità di eccezionale poliedricità nel panorama culturale italiano del Novecento e maestro assoluto di critica e pensiero estetico, nonché artista sperimentale tra i più innovativi. Nell’ultima fase della sua vita, Dorfles ha stabilito un rapporto speciale col Cilento e i cilentani, di carattere anche affettivo, apprezzando la natura, la storia e la cultura millenaria del luogo, ammirando le antiche reminiscenze della Magna Grecia in dialogo con la modernità.

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Nostalgia di Ciriaco De Mita? In Abruzzo, in occasione di Castelbasso 2018, Palazzo De Sanctis propone un percorso tra le opere di Fabio Mauri che rappresentano una sintesi del pensiero dell’artista risalenti al decennio 1968-1978, alternando nelle ampie sale di palazzo De Sanctis fotografie, installazioni, proiezioni e disegni. Il nucleo centrale delle iniziative, allestite dalla Fondazione Malvina Menegaz, presieduta da Osvaldo Menegaz, è sempre l’arte contemporanea. In più, ecco la sezione politica, a cura di Simone Gambacorta, che propone in piazza Arlini due appuntamenti con personaggi della Prima Repubblica: la prima con Pietro Folena e la seconda con De Mita.

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Alvito, località nota per aver dato i natali all’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, ospita la prima edizione di Castellinaria – Festival di Teatro Pop. L’iniziativa è ideata e promossa dalla Compagnia Habitas in collaborazione con Ivano Capocciama, con il contributo della Camera di Commercio di Frosinone e con il patrocinio del Mibact, della regione Lazio, della provincia di Frosinone e del comune di Alvito. Tra i partner di Castellinaria anche Fieracavalli Valcomino Summer Tour, spin off dell’Expo veronese, e la rete di imprese VisitAlvito, nonché Interno 36, giovane realtà di artisti e creativi del territorio di Frosinone. Il castello di Alvito è una vera e propria rocca che sembra galleggiare sopra la Valle di Comino. Il festival Castellinaria è un’occasione per tracciare un ponte tra le energie teatrali contemporanee e le realtà locali, creare una sinergia e una nuova comunità. L’iniziativa nasce dalla voglia di animare e valorizzare il territorio della Valle di Comino attraverso la nuova drammaturgia e lo spettacolo dal vivo. In costante dialogo con il territorio, Castellinaria mette in comunicazione aziende agricole e vinicole con la musica e il teatro, esaltando un insieme unico di cultura, arte e sapori, tipici del luogo. Da segnalare il Teatro d’Arte dei Burattini di Fulvio Cocuzzo, mastro burattinaio della Valle di Comino: meravigliose scenografie con quinte e fondali mobili riproducono un ambiente teatrale tradizionale all’interno del quale si muovono, come attori della commedia dell’arte, i grandi burattini di legno, realizzati a mano con antica sapienza artigianale.

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Nell’umbra Umbertide è in scena Casting the Castle, un progetto attraverso il quale la Fondazione Civitella Ranieri si apre al pubblico mettendo in mostra i suoi spazi, la sua storia, le sue attività e quanto prodotto dagli artisti in residenza. Il progetto, curato da Saverio Verini (figlio del noto politico umbro del Pd, Walter), include lavori di alcuni componenti della comunità di Civitella Ranieri quali El Anatsui, Ernesto Ballesteros, Carl D’Alvia, Mark Dion, Stephen Doyle, William Kentridge, Loredana Longo, Taus Makhacheva, Guilherme Neumann, Pat Oleszko, Dan Perjovschi, Ward Shelley, Joep van Lieshout e Wu Wing Yee. Casting the Castle è suddiviso in due parti: un percorso espositivo nelle meravigliose stanze del castello che dal 1995 ospita artisti visivi, scrittori e musicisti che vengono insigniti della fellowship Civitella Ranieri. Quindi una performance dell’artista Roberto Fassone intitolata “Una di queste storie è vera”, ideata per condurre il pubblico in un’immaginaria visita giudata del castello. Casting the Castle è un giorno di celebrazione e apertura che conferma la vitalità della Fondazione e la sua unicità nel contesto delle residenze per artisti.

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In occasione della designazione di Palermo quale capitale italiana della cultura 2018, la sede della Banca d’Italia di Palermo ospita la mostra “Pan Hormos, Palermo città porto” a cura di Giorgia Salerno ideata dal Movimento di resilienza italiana in collaborazione con la Fondazione Orestiadi di Gibellina. Il progetto si inserisce nel percorso di valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico della Banca d’Italia formato da circa tremila opere e molti edifici di pregio. Le opere in mostra dialogano con l’edificio creando un rapporto contenitore-contenuto, così da consentire al pubblico di fruire di un patrimonio architettonico e culturale attraverso l’arte contemporanea. Protagonisti quattro artisti, Francesco Arecco, Manfredi Beninati, Marco Ferri e Laboratorio Saccardi, chiamati a confrontarsi con Palermo negli ambienti della banca. Il tema della mostra conduce verso un dibattito culturale, tra la città che accoglie e la città che respinge per poter conquistare una libera espressione culturale ed artistica. Il porto, figurativamente luogo di approdo e accoglienza è nello stesso tempo, così, luogo di partenza e abbandono.

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