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Il dramma della Botteri (e di tanti altri). Come fare a non riconoscere nessun merito a Trump neanche sull’incontro tra le due Coree?

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Si sta consumando un dramma, e voi (insensibili come siete…) fate finta di non accorgervene. Non solidarizzate. Non siete empatici. Non tendete la mano.

E’ il dramma della Botteri e del Corrispondente Unico: tutta quella pletora di inviati, editorialisti, direttori, presunti esperti, che da due anni rischiano l’esaurimento nervoso a causa di Donald Trump.

Questo rozzo individuo (con quei capelli! con quel trucco arancione! con quelle cravatte! con quei pollici in su e quei pugni stretti! con quei tweet!) ha osato prima vincere le primarie repubblicane, poi battere Hillary, poi fare la riforma fiscale, e ora favorire il dialogo tra le due Coree, contraddicendo tutte le previsioni degli “scienziati”.

Ma come fate a non partecipare al grande dolore degli “esperti”? Durante i tre dibattiti presidenziali con la Clinton, avevano twittato per ore per spiegarci che Hillary aveva stracciato il bruto, che Trump avrebbe fatto meglio a ritirarsi, che non c’era partita. Nella notte elettorale, avevano spiegato (cartina alla mano, stato per stato, con logica cartesiana) che non c’era nessuna combinazione possibile di grandi elettori che potesse portare il bullo alla Casa Bianca. E già tutto questo – lo comprendete bene – è un trauma non da poco: sono rimasti per mesi (come il proverbiale giapponese sull’isolotto) a riconteggiare i voti in California. Non si potevano dare pace.

Poi, dopo la tragica presa d’atto, avevano comunque spiegato che il burrone era vicino: per le inqualificabili norme sull’immigrazione, per le inverosimili promesse fiscali. Niente da fare: la Corte Suprema ha detto sì alle prime, e il Congresso ha ridetto sì alle seconde. Solo il vostro cuore di pietra non soffre, non sanguina…

E’ letteralmente insopportabile l’idea che firme così grandi, così autorevoli, così prestigiose siano state sbertucciate da Maria Giovanna Maglie su Dagospia, e – peggio ancora – da Punzi e Capezzone su Atlantico. Ma chi si credono di essere, questi tre e pochissimi altri, a contraddire il Sinedrio degli Inviati, la Cupola dei Corrispondenti, la Famiglia dei Direttori, il Sindacato dei Commentatori?

E adesso ci mancava solo un grande successo trumpiano di politica internazionale: le due Coree che tornano a parlarsi. Provate voi (se ne siete capaci) a scrivere 50 righe o a fare 3 minuti in tv arrampicandovi su tutti gli specchi disponibili per spiegare che Trump non c’entra niente, che forse è Obama ad aver tracciato la strada, che le cose sarebbero andate comunque così… Non è facile, ci vuole professionalità: quella che voi – che non vi meritate nulla – non sapete apprezzare. Vergognatevi. E ricordatevi di pagare il canone.

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