Politica

Che ridere Schlein col personal shopper da 300 euro l’ora

La neo segretaria dem svela in un’intervista a Vogue di avere una consulente per il look

Frank Zappa, il Sommo, ci ha lasciato musica infinita e alcune intuizioni memorabili, una era la Grande Nota, che tutte le contiene, un’altra la continuità concettuale che sarebbe a dire l’inevitabile unione del tutto col tutto, a dimensione artistica e dunque esistenziale. Tutto si lega e si riprende, si condiziona, non è isolabile e anche nel Pd tutto è inestricabile nel segno delle cazzate: Rula “Lula” Jebreal, a bordo del vestito griffato Valentino, può sospirare di sollievo: nessuno attenta alla sicurezza di Elly Schlein, se non se stessa: ogni giorno una cucchiaiata di concetti a Chicchio, nel senso della consulente ai colori.

La zarina sardina piddina, proprio così, ha una che le cura i colori, le foggie, insomma il look in funzione del contesto: alla manifestazione per Cospito va bene l’eskimo e il tascapane sbrindellato con l’erba buena, da Fabio Fazio meglio in gendertailleur, per la prima intervista ufficiale una divisa stilosa sciccosa, un po’ squadrata, brutalismo sovietista in brodo di griffe. E a chi la prima uscita ufficiale se non a un periodico modaiolo? La Schlein sardina alla Vogue si affida ciecamente alla consulente a colori, una da 300 euro l’ora, tipo strizzacervelli. Sono i misteri della lotta proletaria, un tempo si sarebbe detto: servire il partito in armocronia che non si sa che cazzo sia ma, assicura la manager in tinta, è roba da attrici di Hollywood.

E infatti anche la sardina piddina Schlein è nel suo piccolo (Francesco) un’attrice; anvedi come posa Elly, una posa posata, nel senso che l’appeal è quello di una forchetta: ma è il nuovo corso piddino, che lascia sperare Nanni Moretti, poraccio, che per Luigi Mascheroni sa di film di Guadagnino, ma l’utile netto è invece un guadagnone: se ne vanno accorgendo in sempre più e la diaspora è già biblica, la Fiesta appena cominciata è già finita: per il Pd sicuramente, ridotto com’è a una desolazione da l’ultimo chiuda la porta, per la sora Lelly no, è qui la festa, comincia adesso, con l’armocronia sbiliguda dallo scappellamento di fuoco fatuo. Saranno contenti gli amici Rula e Claudio, compagni di spigolette all’aceto bioillogico.

Per approfondire

Ma scusate, Compagni: ma da una segretaria che non ha niente da dire e lo dice pure male, diciamo, a pendolo tra una cena chez Baglioni (servitù immigrata in livrea, what else?) e un book fotografico, vi sentite più rappresentati o più pigghiati pu u culu? E va bene che il Pd è il partito egemone della spartizione da borghesia mercadora climatica, consumatori di uteri (altrui, e sanculotti) e rete solidale dei ladri di case e dettaglianti di cose, ma esotici, però insomma c’è un limite; o no? No: non c’è, non c’è, non c’è (Giovanni Lindo Ferretti, CSI). Né all’incoerenza, ma sul fate come dico non come faccio ci avete abituato dalle ipocrisie miglioriste dell’aristocratico Berlinguer; né all’arroganza, che sempre è foriera di stupidità. Le mosse di Schlein, se ne facesse una ragione Repubblica, che la scambia per la Madonna in processione (ma forse la confonde con l’uterone), sono state tutte stupide finora. Ottimi gli accostamenti armocromatici, sciocco, insulso tutto il resto. Poi se devi proprio fare la massimalista da liceo okkupato, almeno fatti paracula come, che so, un Fratojanni qualunque.

Ma nella sinistra Titanic hanno perso pure lo scrupolo residuo del populismo sindacale, gli resta giusto una testa da look, la continuità concettuale col compagno Soumahoro nel segno del diritto all’eleganza. Pugno chiuso in guantino di seta, e che la nuance sia rispettata, almeno quella. Sai quella vecchia canzone dei Rolling Stones, quella che faceva: She comes in colors. Ecco, pure Ellyska viene a colori, e i proletari con la vita bigia, falci e martelli loro. Che roba sardina, all’industria di moda han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti; volevano avere i salari aumentati, gridavano, pensi, di esser sfruttati. E quando è arrivata la polizia quei climastraccioni han gridato più forte, di tinta lavabile han sporcato le porte, chissa quanto tempo ci vorrà per pulire…”. Credevano d’aver trovato la Giovanna D’Arco del nuovo corso sociale, hanno beccato una apprendista stilista che gioca a fare la barricadera.

“Elly non ha [più] un look da centro sociale, abbiamo sostituito l’eskimo con un trench di taglio sartoriale. Ma sarebbe controproducente snaturarla nel look rispetto a quello a cui siamo abituati “. La supercazzola cromatista della consulente a tassametro (vado a 300 all’ora per curar la bimba mia, blembleblemblè, blembleblemblè) dimostra che nel Pd parlare al modo dei futuristi, possibilmente in corsivo, non è più un vezzo da ricchi: è una linea programmatica che esce dalla circolarità quadrata per aprirsi a prospettive anafestiche. Chissà lo zoccolo, e, per non fare torti, la zoccola dur* della militanza come sarà contenta. E tu, col sartoriale tu, sei già nell’orbita influencer tu. Ed io, non ci credevo io, che ti credevo proletaria, oddio. Quella tua maglietta fina, così avara al punto che, mostrava che Guevara. E quell’aria da sardina, che non te l’ho detto mai, ma rompeva il…

Metti tranquilla, ah Rula: nessuno può attentare alla compagna Lelly se non se stessa, la armocronica, Baglioni e te stessa medesima. A questo punto, appare chiara la road map apparecchiata dai diabolici strateghi del Pd: prendere tempo con Schlein per perdere tempo, giusto un annetto per abituare il target elettorale alla transizione verso Chiara Ferragni. Aveva ragione Frank Zappa, il Sommo: l’elemento più diffuso in natura non è l’idrogeno, è la stupidità. E non aveva mai messo piede al Nazareno.

Max Del Papa, 27 aprile 2023

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