Politica

Il vero punto debole di Giorgia Meloni

Il nervo scoperto della premier e del suo governo è la politica economica e fiscale interna ed il rapporto ambiguo con Ursula

© Yaroslav Danylchenko tramite Canva.com

L’incontro tra Meloni e Trump è andato come doveva andare. La Meloni è il leader europeo più vicino ai repubblicani americani a trazione Trump, era quindi prevedibile che a lei fosse riservato un’ottima accoglienza. Inoltre le abilità della nostra premier sono note, così come aver intuito subito di poter svolgere un ruolo ponte di mediazione tra Usa e Ue.

Anche aver riaffermato il ruolo di aggressore della Russia nei confronti dell’Ucraina è stato un buon modo per sottolineare la propria indipendenza e per nulla sudditanza rispetto alle idee – confuse e spesso contraddittorie – di Trump sulle origini del conflitto in Ucraina. Non è sulla geopolitica e sui rapporti di forza con altri partner ed alleati dell’Italia che Meloni ed il suo governo mostrano quindi debolezza, tutt’altro. Il nervo scoperto di Meloni e del suo governo è la politica economica e fiscale interna ed il suo rapporto ambiguo con Ursula Von der Leyen, il Ppe, l’Unione Europea e le politiche green e tutte le altre stratificazioni ideologiche costruite in 30 anni di pianificazioni che hanno fatto dell’Europa un mostro burocratico rosso-verde.

La debolezza del governo Meloni è anche nell’incapacità di affrontare il nervo scoperto della spesa pubblica, degli enormi sprechi del parastato e di tutto il carrozzone di participate, enti pubblici dipendenti e la miriade di centri di costo clientelari al servizio dei partiti. Un’altra grande fortuna, perché Giorgia è anche fortunata, è che all’opposizione del suo governo, anziché incalzarla su “meno Stato, meno burocrazia, meno tasse e più Libertà” ha solo un paio di questurini e qualche comunista che vogliono ancora più Stato, più eco-follie, più dirigismo e sempre meno libertà.

In Italia ed in Europa serve invece il “partito della motosega” per riportare l’Ue ad un luogo di libero scambio, la vecchia CEE andava benissimo e qui da noi per tagliare i tentacoli della piovra statale. Per fare questo serve la volontà politica, che la Meloni non ha, essendo lei la numero uno certo, ma della squadra bipartisan degli “statalesi”.

Andrea Bernaudo, 18 aprile 2025

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