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Vaccino anti Covid, la guerra a Usa e Russia - Seconda parte

Il Dragone in materia di trasparenza non eccelle, anzi ne rifiuta categoricamente le basi, venerando l’oscurantismo tipico dei regimi tirannici. Eppure, Ricciardi accusa di inaffidabilità i test sviluppati nella compiuta democrazia statunitense, confidando nel vaccino CanSino Biologics made in China. Molti, a ragione, nutrono perplessità nel riconoscere al consulente del ministro Speranza una fonte di autorevolezza scientifica, avendo snobbato nella fase di esordio della pandemia l’uso delle mascherine con parole inequivocabili: «Le mascherine alla persona sana non servono a niente». Ma poi il governo, a cui presta la sua consulenza, ci ha obbligato ad indossarle come misura di protezione. Così come è legittimo dubitare del suo giudizio sugli Stati Uniti, avendo nei mesi addietro ritwittato video anti-trumpiani.

Il consulente Ricciardi, anziché sponsorizzare la ricerca cinese, dovrebbe essere più prudente perché il governo italiano, che lo stipendia, ha firmato un patto con Francia, Germania ed Olanda per assicurarsi 30 milioni di dosi del vaccino anti-Covid in modo da immunizzare la fascia di popolazione più a rischio. La multinazionale europea Astra Zeneca è in fase avanzata nella sperimentazione e ci auguriamo che al più presto si possa agire con un’efficace vaccinoterapia che ci liberi dall’agente patogeno, archiviando per giunta coloro che in questi mesi hanno cavalcato mediaticamente la diffusione del virus con una sovraesposizione non proporzionata allo loro utilità.

Andrea Amata, 2 settembre 2020

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