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Ecco come il regime iraniano penetra e diffonde l’ideologia khomeinista in Europa

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I report dell’intelligence tedesca sull’influenza e la penetrazione in Germania

Il regime iraniano sta penetrando in Europa attraverso la Germania. Più precisamente, lo sta facendo attraverso il Centro islamico di Amburgo (IZH), che controlla migliaia di fedeli sciiti in Germania e in altri Paesi europei, ed è totalmente alle dipendenze della Repubblica Islamica. È questa la denuncia fatta dallo storico ed esperto di islam Christian Osthold, in un articolo pubblicato il 14 gennaio scorso, sulla rivista tedesca Focus.

Per capire le connessioni e l’opera propagandistica dell’IZH è necessario, secondo Osthold, guardare la questione da tre prospettive: locale, statale ed europeo. A livello locale, il centro islamico IZH gestisce ad Amburgo la Moschea Imam Alì, parte della Schura, una rete di tre associazioni che hanno firmato un accordo con la città di Amburgo, fondato sui principi di tolleranza religiosa. A livello federale, l’IHZ è partner del “Consiglio centrale dei musulmani” (ZDM) e dell’IGS (istituzione che raccoglie le varie comunità islamiche sciite in Germania).

Secondo quanto denuncia Osthold, l’IGS è direttamente gestito dalla Comunità islamica sciita di Amburgo (IZH), che a sua volta usa questa organizzazione per aumentare il potere negoziale verso il governo centrale di Berlino. Grazie all’IGS, infatti, l’IZH monitora oltre 150 tra moschee e associazioni religiose, di cui 24 soltanto nella capitale tedesca. Come verificato dai servizi di sicurezza tedeschi, diversi attivisti dell’IGS hanno avuto relazioni (dirette o indirette) con il gruppo terroristico libanese Hezbollah. Tra le altre cose, l’IZH ha una succursale gemella in Baviera, denominata IVB. Anche in questo caso, l’intelligence tedesca ha accertato l’uso dell’IVB da parte di Teheran per controllare le attività dei musulmani sciiti nell’area e diffondere l’ideologia khomeinista. Grazie a questa forte legittimazione nazionale in Germania, si arriva al terzo livello – quello europeo. L’IZH è attiva nell’associazione islamica IEUS, “Unione islamica europea degli studiosi e teologi della Sharia”. Nel marzo del 2019, proprio Osthold denunciò che tutte le proprietà della moschea Imam Alì di Copenaghen sarebbero presto passate sotto il diretto controllo del Centro islamico di Amburgo (IZH), segno evidente dell’espansione del network iraniano al di fuori dai confini tedeschi.

I recenti report dell’intelligence tedesca indicano come, dopo l’ambasciata iraniana a Berlino, è proprio l’IZH a rappresentare il regime iraniano in Germania. Per mezzo di attività culturali e religiose, l’IZH ha non solo il compito di mantenere i rapporti con i vertici tedeschi – da cui ha anche ottenuto fondi pubblici – ma anche quello di monitorare i fedeli e di educarli (e indirizzarli), verso i voleri della Velayat-e Faqih. Un’attività, a quanto pare, finora svolta con successo, se si considera che ad una cerimonia religiosa in onore di Soleimani svoltasi a gennaio erano presenti oltre 600 persone.

Come suddetto, l’intelligente tedesca è pienamente consapevole del problema: basti pensare che l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione – una delle agenzie d’intelligence nazionali – ha dichiarato che in Germania ci sono quasi mille operativi di Hezbollah, non considerati de jure terroristi perché legati all’ala politica del Partito di Dio (incredibilmente, in Europa, esiste una divisione tra ala politica e militare di Hezbollah, e solo la seconda è classificata come terrorista). Proprio riguardo l’IZH, l’intelligence tedesca conferma il diretto controllo da parte di Teheran del Centro islamico e aggiunge che colui che ha diretto l’IZH fino al 2018, l’ayatollah Reza Ramezani, era un uomo di nomina diretta da parte dell’ufficio di Khamenei (tanto è vero che Ramezani, nel 2006, è stato persino eletto nella Assemblea degli Esperti, organo che in Iran ha il compito di eleggere la Guida Suprema).

Infine, riportiamo che proprio l’IZH è direttamente coinvolta nell’organizzazione dell’annuale “Giorno di Gerusalemme” (al-Quds Day) a Berlino, nello stesso giorno in cui si svolge in Iran il 31 maggio (giorno finale del Ramadan). In questa occasione anche nella capitale tedesca manifestano gruppi islamisti e anti-israeliani, provenienti da tutta la Germania, e in cui vengono spesso sventolate bandiere di Hezbollah e vengono bruciate le bandiere di Israele. Il governo di Berlino dovrebbe prendere provvedimenti importanti contro l’influenza iraniana nel Paese, a cominciare dal Centro islamico IZH, di fatto una succursale del regime di Teheran nel cuore dell’Europa, così come appare ormai ipocrita e artificiosa la distinzione fra ala politica e militare di Hezbollah, che non aiuta non solo a combattere il terrorismo, ma anche a permettere al Libano di trasformarsi veramente in uno stato sovrano e di diritto.

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