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Sanzioni ai Pasdaran: Trump toglie il velo di ipocrisia dell’Europa sulle relazioni economiche con il regime iraniano

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La politica di “massima pressione” dell’amministrazione americana verso Teheran ha tolto definitivamente il velo di ipocrisia che era steso sulle relazioni economiche tra l’Occidente e il regime iraniano. In che senso? Molto semplice e per capirlo basta leggere i giornali del 9 e 10 aprile, negli articoli relativi alla decisione di Trump di inserire tutto il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane – una milizia jihadista pretoriana – nella lista delle organizzazioni terroristiche.

In diversi di questi articoli, infatti, si sottolinea come – per via della decisione di Trump contro i Pasdaran – le imprese europee rischiano di finire anche loro tra le realtà sanzionate dagli Stati Uniti. A sottolinearlo, ad esempio, sono Viviana Mazza sul Corriere, Paolo Mastrolilli su La Stampa, un articolo su La Gazzetta del Mezzogiorno (non firmato) e Farhian Sabahi su il Manifesto. Quest’ultima, giustamente, sottolinea come il ruolo dei Pasdaran nell’economia iraniana sia onnipresente e che quindi, a preoccuparsi delle nuove sanzioni americane, dovranno essere le imprese europee. Allora, delle due l’una: 1) finora l’Europa ha fatto serenamente affari con le imprese collegate ai Pasdaran. Se così fosse, l’Europa avrebbe indirettamente favorito il terrorismo internazionale, essendo l’Iran – per mezzo dei Pasdaran – il primo finanziatore al mondo delle organizzazioni terroristiche; oppure, 2) finora siamo stati presi per il deretano e l’Europa – nonostante le rassicurazioni – non è mai stata capace di ottenere, nei suoi accordi con Teheran, la garanzia che le imprese iraniane coinvolte non fossero la lunga mano delle Guardie Rivoluzionarie.

Siccome siamo positivi e crediamo nei valori democratici che caraterizzano l’Ue e i Paesi europei, preferiamo propendere per la seconda ipotesi. In ogni caso, il punto di fondo non cambia: considerate le caratteristiche del regime di Teheran, nessuno – tantomeno gli europei – possono garantire che gli affari che firmiano con gli iraniani non siano alla fonte controllati dai Pasdaran.

Come la Sabahi ha ricordato, le Guardie Rivoluzionarie sono coinvolte in ogni settore dell’economia iraniana, dall’Oil & Gas alle telecomunicazioni, al settore delle costruzioni. Un coinvolgimento che passa in primis tramite una mega holding iraniana, la Khatam al-Anbiya, che ha al suo servizio oltre 40.000 dipendenti. Peggio, passa soprattutto attraverso la “black economy”, che vede i Pasdaran coinvolti in tante attività imprenditoriali fuori dall’Iran, ma anche nella vendita dei codici per superare la censura di Internet imposta dal regime (ergo dagli stessi Pasdaran), nel narcotraffico, che vede le Guardie Rivoluzionarie collaborare con una mano con le Nazioni Unite per limitare il traffico di droga dall’Afghanistan, e con l’altra favorire il traffico di droga verso l’America Latina e l’Europa (soprattutto per mezzo degli agenti della Forza Quds, al comando del generale Soleimani). Questo è l’Iran ed è ridicolo come, fino all’arrivo di queste sanzioni americane contro tutto il corpo dei Pasdaran, molti abbiano provato a rendere legale il business con la Repubblica Islamica.

Tra coloro che hanno scelto questa strada, come non ricordare Matteo Renzi, che il 13 aprile del 2016 se ne andava in Iran con una mega delegazione di imprenditori e ministri e, con un’aria di vanto, incontrava persino la Guida Suprema Ali Khamenei, ovvero colui dal quale i Pasdaran prendono gli ordini? Come non ricordare che, pur di fare affari con l’Iran e superare le ritrosie di Cassa Depositi e Prestiti, il Governo Gentiloni mise un articolo ad hoc nella legge di bilancio del 2017, snaturando le caratteristiche di Invitalia, per trasformarla in una nuova Sace con il solo compito di assicurare il business italiano con i Paesi presenti nella lista nera del Financial Action Task Force (FATF), ovvero con l’Iran. Paesi che in quella lista ci sono finiti perché accusati di riciclaggio di denaro a fini di finanziamento del terrorismo internazionale. Una cosetta da poco, insomma…

Quindi grazie Trump! Grazie anche di aver mostrato la vera ipocrisia europea e per aver persino superato le ritrosie di CIA e Pentagono sulla scelta di inserire i Pasdaran tra le organizzazioni terroristiche. Come se la CIA e il Pentagono non si fossero accorti che le centinaia di soldati americani morti in Iraq e Afghanistan in questi anni sono stati uccisi direttamente o indirettamente dai Pasdaran iraniani, in diretto collegamento con al Qaeda e i Talebani. Come se non fosse stato Qassem Soleimani – capo della Forza Quds – a contattare il generale Petraus per dirgli:

“Dear General Petraeus, you should know that I, Qassem Suleimani, control the policy for Iran with respect to Iraq, Lebanon, Gaza and Afghanistan. And indeed, the ambassador in Baghdad is a Quds Force member. The individual who’s going to replace him is a Quds Force member…”

Crediamo non ci sia neanche bisogno della traduzione…

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