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BRUXELLES-PECHINO

La strategia “cinese” di von der Leyen

La presidente della Commissione Ue apre a un nuovo patto commerciale con la Cina in ottica anti-Trump sulle tariffe

Immagine generata da AI tramite DALL·E di OpenAI

Nel pieno di una nuova ondata di tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina per i dazi imposti da Donald Trump alle merci del Dragone, l’Unione Europea valuta di rafforzare i legami con Pechino per diversificare i suoi mercati e contenere l’impatto economico del protezionismo americano. Nell’anno che segna il 50simo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Bruxelles e Pechino, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro cinese Li Qiang – che altri non è che l’alter ego di Xi Jinping – per discutere dello stato delle relazioni tra le due superpotenze.

Un contatto che arriva in un momento delicatissimo. La Casa Bianca ha confermato che da oggi entrerà in vigore un’imposizione tariffaria del 104% su numerosi prodotti cinesi, dando seguito all’annuncio del presidente Donald Trump, che ha inizialmente fissato un dazio del 54% e minacciato ulteriori rincari del 50% in caso di reazione cinese. Pechino ha risposto con una tassa del 34% sulle importazioni statunitensi, in vigore da domani, e con nuove misure restrittive nel settore dei minerali critici e della difesa. Una mossa che ha portato Wall Street a chiudere in calo per la quarta seduta consecutiva.

Mentre Washington e Pechino si scambiano colpi sempre più duri, Bruxelles cerca di posizionarsi come ago della bilancia. Von der Leyen ha dichiarato di aver “chiesto una risoluzione negoziata della situazione attuale” generata dai dazi americani, “sottolineando la necessità di evitare un’ulteriore escalation”. Un appello alla calma, che però arriva insieme a segnali concreti di una volontà di rilancio delle relazioni bilaterali con la Cina.

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Secondo quanto riferito dalla Commissione europea, durante il colloquio “i due leader hanno avuto un dibattito costruttivo e fatto il punto sulle questioni bilaterali e globali”. La presidente ha rimarcato “l’importanza vitale della stabilità e della prevedibilità per l’economia globale”, sottolineando la responsabilità condivisa da Europa e Cina nel “sostenere un sistema commerciale riformato, libero, equo”.

Von der Leyen ha inoltre ricordato l’urgenza di “trovare soluzioni strutturali per riequilibrare le relazioni commerciali bilaterali e garantire un migliore accesso delle imprese, dei prodotti e dei servizi europei al mercato cinese”.

Un’apertura che potrebbe trasformarsi in una strategia di lungo periodo. Mentre Trump alza le barriere a Ovest, l’Unione guarda a Est, valutando un possibile riavvicinamento economico con la Cina dopo anni di distanze e restrizioni reciproche. Il vertice Ue-Cina previsto per luglio potrebbe segnare un passaggio chiave in questa direzione, anche in vista delle celebrazioni per i cinquant’anni di relazioni diplomatiche nel 2025.

Sul tavolo anche la cooperazione in materia di clima e transizione verso un’industria pulita, e la proposta di istituire un meccanismo congiunto per monitorare deviazioni commerciali legate ai dazi, in particolare nei settori colpiti dalla sovracapacità produttiva globale.

In un contesto internazionale sempre più polarizzato, l’Europa tenta così una mossa di equilibrio: evitare una guerra commerciale globale, proteggere i propri interessi industriali e forse, approfittare del vuoto lasciato dagli Stati Uniti nei rapporti con la Cina.

Enrico Foscarini, 9 aprile 2025

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