Pillole Ricossiane

Spesa pubblica esagerata: capisco chi evade le tasse

Gli scritti di Sergio Ricossa, economista e liberale vero, per leggere il presente

Evasione Fiscale Ricossa © designer491 tramite Canva.com

Se in Italia si facesse una manovra finanziaria da 20 o 30 miliardi saremmo di fronte ad un provvedimento di notevole rilevanza. Ma se consideriamo che ogni anno l’Italia spende 1000 (mille) miliardi capiamo bene che 30 miliardi, di quei mille, probabilmente potrebbero essere facilmente “trovati” spendendo in modo più efficiente quell’enorme volume di risorse. Se l’Italia sta in piedi con 1000 miliardi all’anno, spendendoli meglio potrebbe farcela con 970. E invece se si facesse una manovra da 30 miliardi, verrebbero richieste nuove tasse. Come si fa (o si dovrebbe fare) in ogni azienda o famiglia, prima di trovare altri soldi è bene verificare come si stanno spendendo quelli che si hanno già a disposizione.

In realtà, alla domanda “ma come facciamo a ridurre le tasse?”, è diventata prassi sentirsi rispondere “se tutti le pagassero, potremmo abbassarle”, mentre la riposta più corretta sarebbe “se spendessimo meglio, potremmo abbassarle”. Il fatto è che nessun governo spende meno e meglio, perché pare che nulla possa essere tagliato: evidentemente i soldi non bastano mai e son sempre spesi al meglio!

Di fronte a tanta virtù il contribuente diventa peccatore. San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae: “Si impedirebbe molto di ciò che è utile se tutti i peccati fossero proibiti”. In Italia vale anche per l’evasione di leggi fiscali ingiuste. Bisognerebbe aggiungere, con de Mandeville: coloro i quali vorrebbero che tutti i peccati fossero severamente proibiti hanno spesso in mente qualcosa di utile per sé, un lucro egoistico. Ma perché citare d’Acquino e de Mandeville, se Cristo fu esauriente davanti alla folla che intendeva lapidare l’adultera? –   Sergio RicossaCome si manda in rovina un paese (Rizzoli- 1995).

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La causa è la spesa pubblica crescente e gestita in maniera inefficiente, l’effetto è che le imposte continuano a salire arrivando spesso ad incidere per oltre la metà del reddito prodotto dal contribuente. Bisognerebbe dunque intervenire sulla causa, per non indurre il contribuente stesso a ritenere che l’evasione, ad un certo punto, si configuri come legittima difesa.

“Mi scrive Sylos Labini, mi rimprovera di denunciare l’effetto, l’eccessiva pressione fiscale, e non la causa, l’eccessiva spesa pubblica. Lui denuncia l’eccessiva spesa pubblica, per esempio nel campo della sanità: “Più volte ho denunciato pubblicamente gli sprechi amministrativi (mi hanno dato notizia i miei amici medici) e gli stipendi da nababbi, da 10 a 18 milioni al mese (n.d.r. di lire – 1994) dei dirigenti delle Ussl: non è successo nulla”. Ecco, appunto, succede nulla. Io, almeno, quando arrivo a giustificare l’evasione fiscale, do scandalo, e forse riesco ad impedire che gli evasori siano additati falsamente come causa dei nostri mali”. [Ibid]

A quasi trent’anni di distanza, ancora il problema rimane nel gestire bene la causa, per poter ridurre gli effetti. Ma la causa sembra inarrestabile e, nel frattempo, si è gonfiata oltre i 1000 miliardi all’anno.    

Fabrizio Bonali, 17 giugno 2023

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