Economia

La Corte tutela i proprietari: niente IMU sulla casa occupata abusivamente

Basta subire la beffa oltre al danno. Il contribuente non può patire ulteriori effetti giuridici negativi a causa dell’inerzia dei pubblici poteri

Imu casa occupazioni © kanchanachitkhamma, Pakhnyushchyy, pixelshot e France68 tramite Canva.com

La scorsa settimana è stata depositata una interessante pronuncia (sent. n. 60 del 2024) della Corte costituzionale, la quale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 9, comma 1, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 (Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale) nella parte in cui non prevede che non sia dovuta l’IMU per gli immobili occupati abusivamente relativamente ai quali sia stata presentata una tempestiva denuncia in sede penale.

La questione era stata sollevata dalla sezione tributaria della Corte di Cassazione per violazione degli artt. 3, primo comma, 53, primo comma, 42, secondo comma, Cost. e 1 Prot. addiz. CEDU, per contrasto con i principi di capacità contributiva, uguaglianza tributaria, ragionevolezza e di tutela della proprietà privata in quanto per gli immobili abusivamente occupati e di cui sia precluso lo sgombero per cause indipendenti dalla volontà del contribuente verrebbe a mancare il presupposto dell’imposta, ossia l’effettivo e concreto esercizio dei poteri di disposizione e godimento del bene.

Motivazione ineccepibile

La motivazione della decisione è tecnicamente ineccepibile. Difatti, si evidenzia che è innegabile che difetti, in relazione all’immobile occupato abusivamente, la capacità contributiva in capo a chi abbia subito impotente la suddetta occupazione, purché, ovviamente, l’occupazione sia avvenuta in esplicito contrasto con la volontà del proprietario il quale si sia anche occupato di denunciare tempestivamente l’accaduto in sede penale. Diversamente si finirebbe per tassare una ricchezza inesistente laddove, invece, ogni prelievo tributario deve avere una causa giustificatrice in indici concretamente rivelatori di ricchezza.

D’altronde, il legislatore era già intervenuto in questo senso con l’art. 1, comma 81, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2023, stabilisce che “sono esenti dall’imposta, per il periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni prescritte, gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’Autorità giudiziaria in relazione ai reati di cui agli articoli 614, secondo comma, o 633 del codice penale o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale”. Pertanto, la Corte costituzionale ha sostanzialmente esteso retroattivamente la portata di tale norma.

L’inerzia dei poteri pubblici

Sembra tutto così scontato, ma, ahinoi, non lo è. Peraltro, nel caso in argomento la vicenda era ancora più incredibile perché non solo vi era stata l’immediata denuncia dell’occupazione abusiva dell’immobile, ma il legittimo proprietario aveva anche ottenuto la disposizione di un sequestro preventivo dell’immobile da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale ordinario competente già nell’agosto 2013: sequestro che non aveva mai avuto esecuzione per motivi di ordine pubblico.

Appare utile quindi evidenziare non solo la condivisibile argomentazione a tutela effettiva del diritto di proprietà e del conseguente difetto di capacità contributiva del proprietario che ha subito l’occupazione abusiva che ha denunciato, ma anche il riconoscimento implicito che un soggetto di diritto non può conseguire ulteriori effetti giuridici negativi a seguito dell’inerzia dei pubblici poteri, come era avvenuto in questo emblematico caso.

Oltre al danno, la beffa

Si è consapevoli della gravità del fenomeno delle occupazioni abusive e di come ciò possa produrre gravissimi danni ai legittimi proprietari, spesso difficilmente rimediabili, ma perlomeno dopo questa pronuncia non sarà più permessa la beffa di dovere corrispondere l’IMU sull’immobile occupato, salvo averne denunciata l’occupazione.

Può sembrare una magra consolazione, ma non lo è affatto, in considerazione del profondo senso di ingiustizia che si percepisce quando si riceve un torto dai pubblici poteri, come avveniva finora al proprietario spossessato abusivamente del proprio immobile che comunque doveva pagarci le tasse. È merito della Corte costituzionale avere posto rimedio a questa assurda situazione.

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